C’è la riforma del lavoro sportivo al centro del convegno nazionale “Il vincolo sportivo tra presente, riforma e futuro” andato in scena ieri, venerdì 2 dicembre al Polo Museale Santo Spirito di Lanciano.
I vertici del calcio italiano, giuristi, dirigenti federali e di società, rappresentanti dei calciatori: il Comitato regionale LND (Lega nazionale dilettanti) Abruzzo ha riunito il meglio del suo mondo nel centro frentano per essere in prima fila nell’apertura di un momento di confronto e dibattito sui temi del vincolo sportivo e, più in generale, della riforma del lavoro sportivo.
Tanti gli ospiti presenti in sala per affrontare l’argomento davanti a decine di presidenti e dirigenti delle società calcistiche abruzzesi e tanti presidenti di Comitati Regionali LND legati all’Abruzzo. All’invito del presidente del Comitato regionale, Ezio Memmo, hanno risposto anche le massime autorità del calcio nazionale, a partire dal presidente della Figc Gabriele Gravina, che ha inviato il suo videomessaggio non potendo essere presente fisicamente. C’era, invece, il numero uno della LND, Giancarlo Abete. Tra i relatori, il consigliere della LND Abruzzo Giovanni Sorgi, il consigliere federale LND, Daniele Ortolano, il segretario dello Spezia Calcio, Pierfrancesco Visci, l’avvocato Flavia Tortorella, esperta di diritto sportivo, e il presidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno. La moderazione è stata affidata a Luigi Mastrangelo, docente dell’Università degli Studi di Teramo.
«È il momento di costruire, comunicare, mettere insieme queste isole – afferma il presidente del Comitato regionale della LND Abruzzo, Ezio Memmo -. Sono fiero che il messaggio parta dall’Abruzzo. La LND ha nella territorialità la sua più grande peculiarità, e questo aiuta a lavorare per lo sviluppo del nostro sport, il calcio, che rappresenta un potente vettore di aggregazione sociale e territoriale. Abbiamo oltre un milione di tesserati – aggiunge – con tante categorie diverse, situazioni diverse, storie diverse. La problematica del vincolo s’inserisce in questo ambito. La Lega dilettanti non può non lavorare su uno strumento univoco, dai campionati maggiori a quelli di base. Portiamo su un tavolo di confronto la cooperazione per trovare una sintesi. L’aspetto che più m’interessa è l’attività sociale del calcio, del calcio di tutti. Abbiamo il tempo necessario per discutere tutti insieme e arrivare alla soluzione migliore».
Un convegno che, afferma Giancarlo Abete, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, «ci offre contenuti su cui riflettere. La Lnd rappresenta un milione di tesserati, al suo interno l’Abruzzo è una regione importante, pur essendo più piccola di altre. Ci sono 405 società e 28mila tesserati, sono numeri importanti. Nel rapporto tra tesserati e territorio è ai primi posti in Italia. La questione del vincolo e del contratto di lavoro sportivo merita riflessioni di tutto il mondo sportivo. La politica è entrata in modo pesante ed improprio nella questione del lavoro sportivo: è mancata una fase d’interlocuzione con gli organi sportivi, che avrebbero potuto apportare contenuti fondamentali. Questo è l’errore di fondo del nuovo decreto correttivo. Abbiamo fiducia nel Ministro dello Sport, Andrea Abodi, che conosce la materia e il nostro mondo, e ne condivide i valori. Non commetteremo l’errore di dire che siamo contrari alla riforma, ma vogliamo che venga rivista perché siamo convinti che il vincolo sia stata negli anni l’unica modalità per tutelare le società dilettantistiche del nostro Paese».
«L’investimento che il mondo dilettantistico fa con i nostri figli è grande – sottolinea Umberto Calcagno, presidente dell’Associazione italiana calciatori -. L’attività sportiva sul territorio è molto importante, lo sport è un’agenzia educativa. Bisogna capirne l’investimento sociale, che non si può racchiudere in un articolo di legge di poche righe. Troveremo l’equilibrio giusto per varare una riforma, mettendo al centro l’aspetto formativo. Sono convinto che sia arrivato il momento per ragionare serenamente per tutelare l’interesse del nostro mondo».