Circa 50mila euro di trasferimenti illeciti di denaro contante in violazione della normativa antiriciclaggio. È quanto accertato dagli uomini del Comando provinciale della guardia di finanza di Chieti, a carico del titolare di una ditta attiva nel settore edile, accusato di violazioni alle limitazioni dell’uso del contante, con operazioni volutamente frazionate, per l’acquisto di materiali edilizi. L’operazione è inserita nell’ambito dell’attività di polizia economico finanziaria finalizzata al contrasto dei fenomeni distorsivi del corretto andamento del mercato dei capitali ha accertato.
I finanzieri di Ortona, si legge in un comunicato della Tenenza, «hanno constatato come la condotta posta in essere dal soggetto consisteva in una periodica e collaudata emissione di assegni postali intestati “a me medesimo”, tratti dal conto corrente dello stesso, per circa 47mila euro, subito monetizzati e utilizzati per acquisti riconducibili all’attività dell’impresa edile, con pagamenti in contanti, in violazione della normativa antiriciclaggio di cui all’art. 49, comma 1, del Decreto Legislativo 231/2007 che sancisce le “Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore”.
Le Fiamme Gialle attraverso il raffronto tra la contabilità della ditta edile ed i conti correnti, hanno ricostruito le dinamiche degli assegni, trasformati in denaro contante dal titolare dell’impresa per essere rigirato a terze persone, quali presunti venditori, a fronte di acquisti di ponteggi ed altri materiali eseguiti in “nero”, cioè senza fattura. «La constatazione delle violazioni – aggiungono – è stata inoltrata al ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Territoriale dello Stato dell’Aquila – al fine di elevare le previste sanzioni amministrative parametrate alla somma trasferita eccedente il limite di 2000 euro consentito».
Il comandante provinciale Michele Iadarola ha precisato che «la tipica azione repressiva trasversale della Guardia di Finanza sarà ora orientata verso l’approfondimento fiscale delle operazioni contabili e commerciali celate dalle movimentazioni del contante sanzionate. Il Corpo – evidenzia l’Ufficiale – continuerà a porre la massima attenzione sul monitoraggio dei flussi finanziari, in quanto è il metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio destinate ad inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza».