Si intitola #MAIPIUSOLA la performance artistica itinerante organizzata a Vasto dal Conzorzio Matrix in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
«L’evento – si legge in una nota del Comune – prevede la partecipazione dei cittadini e delle cittadine, protagonisti attivi nel dire No alla violenza nei confronti delle donne e vedrà la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi accolti nei progetti Sai (Sistema di Accoglienza Integrata) di Vasto, la Consulta Giovanile, Habibi art design, Lory a colori, DonnaAttiva e Dafne. L’iniziativa si svolgerà il 25 novembre alle ore 17:00 da piazza Marconi: persone con ombrelli rossi ed abiti neri in corteo percorreranno in silenzio le strade cittadine per ricordare le vittime di violenza di genere. Ombrelli rossi simbolo di protezione e cura portano il messaggio di uomini e donne di tutte le etnie».
«Le istituzioni e tutta la comunità devono sentirsi coinvolti non solo in questa giornata simbolica, ma in ogni momento dell’anno, per difendere la libertà e la dignità delle donne. Le violenze, fisiche e psicologiche, ai danni delle donne – ha dichiarato il sindaco di Vasto, Francesco Menna – vanno sempre condannate in modo fermo e chiaro. L’impegno delle istituzioni nelle azioni di sensibilizzazione non può e non deve mai venire meno. Grazie al lavoro dell’Amministrazione comunale e dei volontari, le vittime di violenza sanno di poter contare su un valido e immediato supporto: le donne non sono sole».
«Ringraziamo la dottoressa Valentina Di Petta, arteterapeuta del Consorzio Matrix per aver coinvolto la Consulta giovanile, ragazze e ragazzi di culture diverse – dichiarano l’assessora alle Politiche giovanili, Paola Cianci e l’assessore all’Inclusione Nicola Della Gatta – perché la consapevolezza che ognuno di noi è artefice della propria esistenza deve acquisirsi fin da giovani. Come è accaduto l’anno scorso, il messaggio di forza che si vuole trasmettere alle vittime di violenza è di solidarietà e coraggio per uscire dalla condizione di sottomissione che, nonostante l’emancipazione femminile, è ancora presente in molti contesti a cominciare da quello familiare. Diremo no alla violenza di genere con forza, emozione e commozione, con il rosso dell’amore e del sangue. Non dobbiamo mai smettere di parlarne affinché tutte imparino a riconoscere la violenza nelle sue diverse forme, fisica e psicologica, che si compie contro la volontà di una donna».