Continua a tenere banco il caso Parco Muro delle Lame. Dopo le critiche mosse dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, arriva il commento del gruppo consiliare e del consiglio direttivo della Lega Vasto.
«Il “solito” Menna – si legge in un comunicato degli esponenti del Carroccio – prova a gettare fumo negli occhi dei vastesi sviando dalle domande per ammantare le proprie responsabilità. Ma alla Lega le repliche senza riposte politiche non interessano. Dal sindaco Menna e dalla sua amministrazione comunale intendiamo sapere perché sulla vicenda relativa al sequestro di parte dello Sporting Club presso il Parco delle Lame, a Vasto, non abbiano svolto, come era loro dovere di tutori pro tempore del bene pubblico, una normale azione di controllo».
La Lega torna sull’argomento e, alla riposta di Menna sulla vicenda giudiziaria, chiama sindaco e Giunta ad una responsabilità che non può passare in secondo piano. «Sulle questioni giudiziarie farà luce la magistratura – riprendono gli esponenti della Lega Vasto – ma della gestione politica ed etica di questa vicenda devono rispondere sindaco e Giunta: gli stessi che, in pompa magna, parteciparono all’inaugurazione della struttura oggi posta sotto sequestro senza proferire verbo. Una inaugurazione che si è svolta quando le opere ritenute abusive dal magistrato erano già evidenti perché rappresentavano il core business dell’importante investimento operato dal privato su beni di proprietà pubblica. A chi ogni qualvolta invita opposizione e cittadini liberi a tacere con la protervia dell’oligarca rispondiamo che i cittadini hanno diritto di porre domande e diritto di ricevere risposte. E la Lega ritiene lecito chiedersi: ma in quella occasione, i vari Menna e assessori si sono limitati al taglio del nastro o hanno fatto anche un giro all’interno dell’area dove era stata riqualificata la struttura che accoglie il ristorante? E se, come testimoniano immagini e filmati del luglio scorso, un’occhiatina all’intero complesso venne data, perché nessuno, all’epoca, verificò se le procedure autorizzative fossero state tutte evase con regolarità?
C’è un altro aspetto di questa vicenda – sottolineano – che ci lascia perplessi e dove certamente la politica è la principale responsabile dell’accaduto: come è stato possibile, attraverso il Suap, che una richiesta di autorizzazione per somministrazione di alimenti e bevande venisse accolta da un settore della pubblica amministrazione, quando, nelle stanze poco distanti dello stesso Comune, gli uffici tecnici non avevano ancora provveduto al rilascio delle relative autorizzazioni sul progetto presentato? Dov’erano il sindaco e gli assessori presenti alla cerimonia d’inaugurazione quando avveniva tutto questo? Dinanzi ad un primo cittadino proteso a sminuire l’accaduto che pure ha portato la nostra città ad essere sbattuta sulle pagine di note testate e certamente non con toni esaltanti, nessuno della Lega ha mai pensato di levare il dito accusatorio contro “l’operare nella massima trasparenza” tanto caro al sindaco Menna, ma su questa vicenda, al posto di menar il can per l’aia nella flebile e inconsistente risposta alle nostre domande sulle sue responsabilità, Menna chiarisse ai cittadini vastesi, proprietari del bene pubblico in questione, quali sono stati i passaggi politico-amministrativi da lui compiuti durante la fase di realizzazione del progetto dei privati di riqualificazione del Parco Muro delle Lame.
Trattandosi di una gara di gestione di un bene pubblico – aggiungono – durante l’esecuzione dell’opera chi ha controllato cosa? Quali indicazioni il sindaco e l’assessore competente hanno dato agli uffici perché tutto procedesse nell’interesse della salvaguardia del bene pubblico? Vi è traccia scritta di questa loro azione di controllo preventiva? Ecco, Menna rispondesse a questi semplici quesiti se non vuole che la Lega lo accusi e lo inchiodi alle sue responsabilità politiche. Attendiamo, come le attendono anche i cittadini, risposte che chiariscano questi aspetti che ci inducono a pensare che politicamente l’amministrazione Menna è la sola responsabile dell’accaduto».