“Dialoghi Africani” arriva nelle scuole frentane con mostre e incontri

«L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo» diceva Nelson Mandela. E’ su questa onda di saggezza culturale neo umanistica che a Lanciano è in programma la rassegna autunnale, dopo quella estiva che ha riscosso un notevole successo, dei “Dialoghi Africani”, un ponte fra culture e persone, in programma a Lanciano dal 13 al 27 novembre 2022. La valorizzazione, lo studio e la conoscenza delle culture internazionali che hanno nei secoli sempre interagito tra di loro, sono alla base dell’agire dell’associazione de “Il Convivio del Pensiero Critico” fondata da Ersilia Caporale che ha ideato e organizzato questa importante manifestazione sulla cultura africana che, in collaborazione con la Delegazione Fai di Lanciano, gli istituti scolastici del territorio e il Comune di Lanciano, ha voluto riproporla nell’ambito della “Settimana Fai Scuole” che va dal 21 al 26 novembre.  

La missione di “Dialoghi Africani” è quella di coinvolgere sempre più le persone e in particolare i giovani, a scoprire le ricchezze ancora sconosciute della cultura del vecchio continente. Per superare i vecchi stereotipi con un nuovo linguaggio cosmopolita per una narrativa diversa e lontana da rappresentazioni plasmate dai canoni occidentali e colonialisti, le nuove “culture dell’Africa” abbracciano anche le arti del cinema, della moda, dell’archeologia e della fotografia. Per una sorta di inerzia culturale si pensa all’Africa come ad un gigantesco paese omogeneo con clima tropicale e abitato da gente con la pelle nera. Le varie regioni hanno invece forti differenze perché è fatto di culture, politiche, storia, lingue diverse tra di loro e come in Europa anche di antiche rivalità. Esistono molte diverse ed elaborate culture Africane. 

Il coinvolgimento delle scuole negli autunnali “Dialoghi Africani”  è fondamentale per creare una società in cui tutti gli studenti si sentono autorizzati a muoversi nel mondo con i valori e le tradizioni delle rispettive etnie di origine. Emblematico a questo proposito è la presentazione per sabato 19 novembre nella “Scuola Media Umberto I” del nuovo diario del viaggio intrapreso da “Lisa” in Africa con destinazione Malawi dopo quello del Ghana. Lisa non è solo il nome di una ragazzina curiosa e affascinata dalle culture diverse e da tutto ciò che non conosce, è anche acronimo di “Libri per un’Istruzione Solidale e Accogliente”. E’ un progetto educativo della giornalista Daniela Baranello e della storyteller e illustratrice Denise Sarrecchia, che danno voce a storie a noi sconosciute raccontando le speranze e i sogni che guidano il cuore dei ragazzi che abitano lontano al di là del mare. «La scuola è il luogo in cui si forma e cresce la persona – sostengono Daniela e Denise – è importante cominciare proprio da lì per creare un ponte tra i bambini del continente nero e i loro coetanei che vivono non solo in Italia, per trasmettere l’importanza dei comuni valori come la conoscenza dell’altro, l’accoglienza, l’inclusione e portarli soprattutto nel cuore delle persone». Nel suo diario Lisa pone al centro l’identità dei bambini del Malawi, chi sono davvero, cosa pensano, cosa sperano, per non dimenticare che dietro la loro condizione c’è sempre una persona che ha desideri, paure, aspettative, fantasie allo stesso modo di tutti gli altri ragazzi con gli stessi diritti di imparare e di contare.

Sulle orme di Lisa i “Dialoghi Africani” nelle scuole di Lanciano saranno alcuni degli stessi scolari apprendisti Ciceroni a illustrare, nell’ambito della Settimana nazionale del FAI Scuola,  le varietà culturali delle Afriche contemporanee (letteratura, musica, architettura, arte moderna, cinema) per raccontare una diversa e più reale narrazione del continente. Non solo scuole, ma la rassegna si estende in contemporanea anche nel Polo Museale di Santo Spirito dove, grazie a collezionisti privati ed appassionati d’arte africana, sono state allestite una mostra di oggetti d’arte “tribale” moderna del ‘900, un’altra  di fotografia ed una di oggetti artigianali africani.

«Si vuole uscire dagli stereotipi e conoscere i popoli africani ed i loro paesi attraverso occhi differenti, approfondendone l’arte, sia quella classica (o tribale) che quella contemporanea che negli ultimi anni sta prendendo grande piede nei mercati dell’arte contemporanea – sottolinea Ersilia Caporale ideatrice della rassegna – Approfondendo la letteratura africana, afroamericana ed afro europea, che sta riscuotendo molto successo, come dimostrano gli importanti premi letterari che tali autori stanno ricevendo negli ultimi anni. Rilevante è anche la musica africana, sia quella delle origini (o tribale), che ha avuto una grande influenza su molti generi musicali occidentali, basti pensare al Jazz, ma anche al blues, sia quella contemporanea, così come il cinema, non quello sull’Africa, ma quello prodotto in Africa, con attori e registi africani».

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