Galeone torna a San Salvo, «Giovani importanti per la sopravvivenza del calcio italiano»

Visita sansalvese per l’ex allenatore del Pescara Giovanni Galeone – accompagnato dal dirigente sportivo Andrea Iaconi (scopritore di talenti come Marco Verratti – che ha incontrato in Comune il sindaco Emanuela De Nicolis, il presidente del consiglio comunale Tiziana Magnacca e una rappresentanza del settore giovanile del calcio sansalvese. L’appuntamento si tenuto grazie al “gancio” Meuccio Di Santo accompagnato dai direttori sportivi Iaconi e Stefano Cordone.

È stata l’occasione per ripercorrere i momenti di gloria della sua carriera, ma soprattutto per raccontare e spiegare ai calciatori in erba i segreti per raggiungere il successo a certi livelli. Non è mancato un passaggio sul calcio italiano attuale che suscita amarezza nel tecnico: «Sono molto contrariato perché i settori giovanili non hanno gli aiuti che dovrebbero avere da Federazione e Governo, per questo si fa grande ricorso ai giocatori stranieri».

L’incontro è iniziato con la chiamata inaspettata di Max Allegri, allenatore della Juventus e giocatore nel Pescara con 110 presenze, che si è intrattenuto per diversi minuti con mister Galeone, il cellulare è stato poi passato al sindaco De Nicolis, che ha invitato il tecnico bianconero a visitare San Salvo. In sala consiliare presenti i ragazzi della scuola calcio Aquilotti, della categoria giovanissimi regionali, con il mister Roberto Rossi e il presidente Davide Daniele, mentre per l’Us San Salvo Angelo Suero, in rappresentanza del settore tecnico e del presidente Angelo Torzi. 

Il primo cittadino nell’accogliere il tecnico protagonista delle due promozioni in serie A del Pescara – già a San Salvo la scorsa estate – ha sottolineato «l’importanza della cultura dello sport e di essere onorati della sua presenza di un uomo che si è fatto apprezzare come calciatore e allenatore. Grazie a lei si sono formati tanti giovani e tanti calciatori insegnando sempre e soprattutto il valore educativo del calcio». Accento sul valore dello sport anche da parte di Magnacca: «C’è un filo sentimentale che tra il sogno coltivato dal mister e quello che avete voi – ha detto il presidente del consiglio comunale ai giovani calciatori presenti – Coltivate i vostri sogni, credete nei vostri sogni, è la lezione più importante. Per ottenere risultati sono necessari sacrifici».

Galeone ha ripercorso la sua lunga esperienza, da quando era «uno scugnizzo napoletano» fino all’affermazione nel calcio prima come calciatore e poi come allenatore iniziando nel settore giovanile dell’Udinese, «il periodo più bello». Poi si è soffermato sul calcio odierno e su si cosa dovrebbe puntare: «Il calcio italiano ha perso la sua identità e continua a non puntare sul settore giovanile, che è vitale per la sopravvivenza del calcio e per sfornare nuovi campioni. Prima ci dicevano che eravamo “catenacciari”, almeno avevamo una nostra identità. Ora ci affidiamo alle mode il che vuol dire appiattire il gioco del calcio. Più che la tattica, spiegabile in 10 minuti alla lavagna, dovete imparare a giocare a calcio».
Al termine dell’incontro il Comune ha donato due targhe a Galeone e Iaconi.

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