La Sasi presenta il nuovo laboratorio per l’analisi qualitativa delle acque

Una nuova struttura concepita per le determinazioni analitiche e della qualità delle acque è stata presentata questa mattina, giovedì 3 novembre dai vertici della Sasi, la società abruzzese per il servizio idrico integrato. I nuovi laboratori già attivi da alcuni mesi, sono stati ricavati, dopo gli inevitabili lavori di ristrutturazione, all’interno dell’ex fabbricato della ditta Pozzolini, ubicato nella zona industriale di Lanciano, che la Sasi, in qualità di creditore ha rilevato dopo un’apposita asta fallimentare. Questo nuovo centro è diretto dal dottor Tommaso Pagliani che si occuperà del controllo delle acque destinate sia per l‘uso umano che di quelle di scarico. «La nuova normativa – ha affermato il dottore intervenuto alla conferenza stampa insieme al presidente Gianfranco Basterebbe – è molto rigorosa in particolare per quanto riguarda i parametri dell’acqua potabile e la nascita di questo nuovo laboratorio deriva anche dall’esigenza di poter effettuare analisi e controlli più rigorosi ed efficaci che garantiscano la massima sicurezza per tutti gli utenti che vivono nei comuni serviti dalla Sasi. Nonostante i primi dialoghi effettuati con l’Ersi – ha affermato ancora Pagliani – il confronto per mettere a sistema i laboratori regionali non è proseguito e così il nostro ente ha deciso, in autonomia, di creare questo nuovo centro».

Il nuovo laboratorio, realizzato anche recuperando strumentazioni ed attrezzature acquistate dai depositi del Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro, è grazie al lavoro di Pagliani e dei suoi due collaboratori Enzo Rosica e Cristian Carosella, oggi in grado di determinare i parametri fisici come temperatura, ph, redox, conducibilità, e residuo fisso) chimici (disinfettante residuo, cloruri, fluoruri, e presenza di altre sostanze) e microbiologici come coliformi, escherichia coli, enterococchi ed altre tipologie batteriche). La struttura biologica è impegnata inoltre nel monitoraggio mensile delle acque captate in corrispondenza delle sorgenti principali come Verde, Sinello, Avello, Capovallone ed altre minori, determinando per ognuna un profilo chimico e microbiologico molto ampio attraverso attività di prelievo che si stanno intensificando con una grande crescita d’informazione e conoscenze.

Molto soddisfatto di questo nuovo step organizzativo dell’azienda, il presidente Gianfranco Basterebbe che ha spiegato come nacque l’idea di un nuovo laboratorio, «l’ipotesi di creare questa struttura era già nei nostri pensieri nel 2018 ed in particolare nel mese di settembre quando ci fu una prima ricognizione dei costi che la Sasi sosteneva all’epoca per le analisi chimiche presso alcuni laboratori privati e che ammontavano a circa 180mila euro l’anno. Da qui – ha sottolineato il presidente – abbiamo maturato la convinzione che nel medio e lungo periodo una struttura come questa rappresentasse non solo un vantaggio economico ma anche e soprattutto un avanzamento importante a livello organizzativo e gestionale. Una volta individuato questo luogo e dopo le inevitabili procedure amministrative e lungaggini burocratiche abbiamo iniziato il cantiere ma poco dopo sul mondo si è abbattuta la piaga del Covid che per lunghi mesi ha interrotto l’attività a causa del lockdown: fortunatamente – ha concluso Basterebbe – i lavori sono ripresi alacremente per concludersi nel settembre del 2021». La conferenza stampa ha rappresentato anche l’occasione per parlare della qualità delle nostre acque che lungo gli 800 chilometri di riferimenti e nei novanta comuni serviti risulta di ottimo livello, nonostante la situazione esterna, ed in particolare climatica, con l’autunno più caldo dal 1800 ad oggi , non aiuti nel mantenimento di tali standard.

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