Yari Perrotti a New York per affrontare la terza maratona in otto settimane

Il 6 novembre Yari Perrotti sarà al via della maratona di New York per completare la sua personale sfida di affrontare 3 maratone in 8 settimane, una di 48 km a cavallo, e due a piedi, con la canonica distanza di 42,195 km, tutte sotto le 4 ore. «La prima maratona – racconta il runner e cavaliere vastese – l’ho corsa a Berlino a settembre dell’anno scorso, come prova fondamentale del Master in Coaching che sto frequentando, il MICAP (Master Internazionale in Coaching ad alte prestazioni). Queste prove servono a certificare che il coach è in grado, non solo in teoria ma anche nella pratica, di affrontare e superare grandi difficoltà, ottenendo risultati importanti».

Nel 2022 Perrotti ha affrontato la preparazione per le gare a cavallo e a piedi. «Ho gareggiato con il mio nuovo puledro nella sua prima stagione di gare e mi sono preparato per correre due maratone. Manca un ultimo tassello per completare il suo percorso. «Ho già chiuso le gare di 48 km con il mio cavallo di nome Bandito e, il 2 ottobre a Pescara, ho corso la prima delle 2 maratone previste. Ora mi accingo a vivere l’esperienza più significativa di quest’anno, la maratona di New York, esperienza unica nel suo genere sia dal punto di vista sportivo che emozionale».

Per Perrotti la preparazione alle gare sulla lunga distanza è stata preziosa per cogliere «tre lezioni da mettere in pratica nella mia vita e nella mia professione di coach». Innanzitutto, l’importanza «di allenare prima la costanza e poi l’intensità. In qualsiasi preparazione atletica è fondamentale condizionare prima tendini, legamenti, articolazioni. Rese solide le basi si può aumentare l’intensità e condizionare il cuore, la respirazione ed il metabolismo».

E poi «allenare la mente oltre che il corpo. Quando il gioco si fa duro la mente spinge più del corpo. C’è un punto preciso, durante la maratona, in cui il corpo cede completamente e vuole fermarsi, si, vuole gettare la spugna. Solo una mente allenata conduce fino al traguardo finale. Sono convinto che succeda la stessa cosa ai cavalli. Questo significa che allenare la mente di cavallo e cavaliere fa la differenza».

Nell’avvicinarsi alle gare «le 48 ore prima di una prestazione sono fatali. Prestare attenzione a quello che si beve, che si mangia e che si pensa nei 2 giorni antecedenti ad un impegno importante condiziona la performance anche del 30%. Ciò che bevo, ciò che mangio, ciò che penso modifica la performance migliorandola o peggiorandola».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *