Si chiuderanno oggi, venerdì 27 ottobre, con la Santa Messa celebrata alle 19 dal parroco don Romeo Valerio, i tre giorni di festeggiamenti organizzati dalla parrocchia di Sant’Agostino e dall’omonima confraternita in onore dei Santi Simone e Giuda Taddeo. La chiesa, tra le più antiche e belle del centro storico cittadino conserva infatti dal 1439 le spoglie mortali dei due santi che dalle fonti evangeliche vengono menzionati e ricordati tra i dodici apostoli che seguirono la predicazione di Gesù Cristo, evangelizzando e convertendo, dopo la morte del Nazareno tra Egitto e Mesopotamia, luogo in cui i due trovarono il loro martirio. Particolare e sospeso tra mito e leggenda, è il racconto che spiega l’arrivo delle reliquie a Lanciano da Venezia: infatti le ossa dei due martiri vennero trafugate dalla città lagunare per mano di un sacerdote originario di Lanciano, tal Jacopo Clemente, che viveva a Venezia amministrando nella chiesa di S. Simone.
La storia narra che poi il doge Francesco Foscari tentò di inseguire via mare i ladri fuggitivi ma dovette rinunciare perché fu colpito da un fortunale all’altezza di Ancona o, secondo un’altra fonte perchè le sue galee sbagliarono approdo, attraccando non nel porto di San Vito Chietino, ma arrivando in Puglia e fermandosi sul pontile di San Vito dei Normanni. In seguito la massima autorità della Serenissima cercò di recuperare le reliquie per via diplomatica ed inviò varie missive alle personalità del Regno di Napoli e di Lanciano, ma senza esito. Le reliquie dei due santi assieme alle tre spine della corona del signore, l’osso della coscia di S. Giuda Taddeo ed un dente di Apollonia pervennero e restarono definitivamente in città, che con la creazione della confraternita eresse, intorno al 1440 all’interno di Sant’Agostino, una nuova cappella a loro dedicata. Lanciano tra Miracolo Eucaristico, Frijacriste e la particolare vicenda dei corpi mortali dei due santi si conferma una città strettamente legata alla fede cristiana.