«Appartamenti comunali per sopperire all’emergenza, ma servono altre case popolari»

«Come amministrazione comunale stiamo cercando di sopperire a questa urgenza con degli appartamenti del patrimonio comunale riconsegnati in seguito a decesso degli inquilini, su cui sono attualmente in corso lavori di ristrutturazione, ma che comunque sono pochi rispetto alle necessità registrate», dice Paola Cianci, assessora alle Politiche per l’edilizia residenziale pubblica. Il Comune prova a tamponare l’emergenza abitativa, ma la toppa non basta a chiudere la voragine della mancanza di oltre cento alloggi popolari. Perciò «bisogna aumentare l’offerta di alloggi popolari per le persone che non hanno reddito e occuparsi anche di quella fascia di persone che è in difficoltà nel trovare alloggi sul mercato per gli affitti troppo alti e i redditi troppo bassi. Da una valutazione dei numeri è evidente che per l’edilizia residenziale pubblica dovrebbero essere previsti nuovi investimenti e quindi previsti finanziamenti nazionali e regionali in tal senso, vista la grave crisi economica attuale aggravata dalle conseguenze della pandemia che ha aumentato sempre di più questo disagio».

Paola Cianci

Al Comune compete l’assegnazione «degli appartamenti messi a disposizione dell’Ater sulla base della graduatoria formata in seguito ad un apposito bando». A Vasto «gli alloggi già assegnati sono circa 368 e siamo in attesa di avere la disponibilità di altri a breve termine in modo da sbloccare la suddetta graduatoria da tempo rimasta ferma, il cui punteggio aumenta in base al numero e alle condizioni di salute delle persone che rientrano nel nucleo familiare. La lista delle famiglie in attesa di una casa sono 115 e andrebbe aggiornata per consentire di tener conto delle nuove condizioni familiari di coloro che ne fanno parte, a volte purtroppo peggiorate negli anni. Le abitazioni Ater che ad oggi risultano libere sono le stesse che vennero realizzate a partire dalla fine degli anni Cinquanta e, per tale ragione, necessitano di interventi strutturali soprattutto degli impianti elettrici e termici che per essere a norma devono essere certificati. Di recente, sempre tramite bando pubblico, l’Ater ha assegnato delle case a canone concordato in Via Alcide De Gasperi e a breve la stessa cosa farà per la palazzina in viale Dalmazia. È un’opportunità che in ogni caso non può oggettivamente riguardare le famiglie che si trovano in gravissime condizioni economiche perché presuppongono un reddito minimo di 10 mila euro a garanzia dell’effettivo pagamento del canone di locazione.

Una misura – spiega Cianci – che annualmente va incontro alle famiglie, al di fuori del contesto delle case popolari, è il rimborso fino al 70% dei canoni di locazione ed attualmente Vasto è tra i Comuni che soddisfano maggiormente le tante richieste che arrivano presso il Segretariato sociale».

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