In occasione delle Giornate del Pianeta Terra, organizzate dal Centro culturale VastoScienza, gli alunni del Polo Liceale R. Mattioli hanno accolto con curiosità i direttori e i presidenti delle aziende locali, moderati dal giornalista di Chiaro Quotidiano Giuseppe Ritucci. Lo scopo principale è stato quello di dibattere circa l’attuale crisi energetica, sui problemi ad essa legati, sulla ricaduta per le grandi imprese. L’obiettivo non è solo quello di far aprire gli occhi su quanto sta accadendo ma anche di mostrare che gli “scenari futuri”, di cui parla il titolo dell’evento, potrebbero non essere del tutto negativi se si interviene tempestivamente. L’incontro, promosso in collaborazione con il Lions Club Vasto Host, è stato introdotto dalla dirigente scolastica Maria Grazia Angelini e dalla professoressa Rosa Lo Sasso, direttore scientifico dell’iniziativa.
Concetta Di Pietro, amministratrice delle risorse umane della Denso e carbon neutrality Leader, ricorda che le aziende hanno un dovere etico nei riguardi dell’ambiente. Per questo, sin dal 2012 la Denso si è posta come obiettivo quello di arrivare nel 2025 con il 50% in meno di consumo energetico, tramite tecnologie e accortezze, al fine di limitare gli sprechi che gravano sia sui costi che sulle emissioni di CO2. Inoltre l’azienda ha adottato la politica del Carbon Neutrality, ovvero compensare l’inquinamento prodotto con un pagamento di carbon cretid, di modo da porre più attenzione alle proprie azioni.
Riguardo il preoccupante aumento di CO2 nell’atmosfera, è intervenuto il professor Francesco Tariello, Ricercatore dell’Università degli studi del Molise, che ha illustrato i due principali fattori responsabili di quanto sta accadendo: i cambiamenti climatici e la crisi energetica. Con il passare degli anni, la richiesta di energia è cresciuta a dismisura (quasi il doppio dagli anni ’70 ad oggi), soprattutto come conseguenza dello sviluppo industriale. Ma la causa di questo consumo è da attribuire solo alle industrie? A questo riguardo il professore espone un grafico dal quale si deduce che il settore maggiormente inquinante è quello dei trasporti, seguito dal settore civile, residenziale e infine dai servizi; solo il 23% riguarda il settore industriale. Dunque l’illecito comportamento di ogni individuo è in primo luogo responsabile dell’incremento del consumo. Dalle varie constatazioni pare che l’unica azione concreta da attuare entro il 2050, per salvare il nostro pianeta, sia aumentare le fonti rinnovabili.
Se da una parte non è pienamente colpa delle aziende, d’altro canto la produzione si sente sicuramente minacciata e non può non esserci la tentazione di bloccare tutto, spegnere i macchinari e arrendersi. Questo aspetto viene approfondito da Mario Puccioni, Amministratore Unico Puccioni 1888, preoccupato per la condizione attuale ma anche speranzoso. Puccioni ritiene che si possa sfruttare questa situazione come un trampolino di lancio per ripartire. Propone inoltre di guardare i rifiuti non come dannosi per l’ambiente ma come risorsa dalla quale ricavare energia.
Il Direttore Generale Azienda Del Giudice, Roberto D’Adamo, in quanto Direttore di un’industria riguardante il settore agroalimentare, afferma di aver riscontrato ancor più difficoltà, poiché non solo deve far fronte all’aumento delle bollette, ma anche al raddoppio dei costi delle materie prime. Di certo un settore agroalimentare non può permettersi né di risparmiare sulla qualità, né tantomeno di fermarsi qualche giorno e sparire dal mercato. Ma D’Adamo, rivolgendosi alla platea costituita da studenti del quinto anno, incita a considerare queste problematiche come oggetto degli studi futuri, mostrando come l’Italia ha un disperato bisogno di giovani nel campo della ricerca e della tecnologia, che si preoccupino di scovare concrete soluzioni al fine di rimediare i danni finora provocati.
Il discorso continua con Graziano Marcovecchio, Presidente Pilkington Italia. Marcovecchio dichiara che la fabbrica, nata grazie al gas, sta paradossalmente chiudendo a causa del gas. Questo perché il forno, dedito allo scioglimento del vetro che poi viene lavorato, consuma indubbiamente molto ma, al tempo stesso, non può essere mai spento, perché questo sarebbe sinonimo di chiusura del sito. Il Presidente invita i ragazzi a considerare questa questione come un dilemma etico poiché ogni piccolo gesto, come ad esempio fare bene la raccolta differenziata o limitare il consumo di acqua calda nelle proprie abitazioni, può davvero fare la differenza se fatto da tutti. La miglior energia alternativa è quella che già c’è, quella che abbiamo, afferma Marcovecchio, bisogna solo imparare a “consumare meglio”.
Lucrezia Stampone
Mattioli’s Chronicles