A “Chi l’ha visto?” i dubbi sulla morte di Jois e l’appello: «Chi sa può farsi avanti»

Il caso della morte di Jois Pedone torna a Chi l’ha visto?, con i tanti interrogativi dei familiari che non credono al suicidio del giovane. Nella puntata del 5 ottobre del programma di Rai3 condotto da Federica Sciarelli [GUARDA] è un lungo servizio a focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti ritenuti cruciali dalla famiglia del giovane. Come nella scorsa puntata si cerca di capire da dove provenga il borsone che, pieno di sabbia (circa 40 kg) ha portato a fondo il corpo del giovane nei pressi del molo del trabocchi di Punta Penna. Da approfondire, secondo la ricostruzione fatta dalla redazione del programma, sono i possibili legami con il mondo della parapscicologia, dell’esoterismo, dell’occultismo.

In queste settimane sono arrivate decine di chiamate da parte di persone che hanno cercato di dare un significato alla “Z” impressa sul collo di Jois. «Sono segni fatti come da una lama di coltello – dice lo zio Rino – o da un oggetto rovente». Si parla anche di «una chat che ha a che fare con la luna», in cui avrebbe raccontato ad una ragazza di presunti rituali.

A rafforzare la convinzione che ci siano state influenze esterne nella vicenda che ha portato il giovane alla morte, ci sono alcuni episodi riferiti dalla nonna Pia e dallo zio Rino. Nei giorni scorsi, alle 4.30 di notte, qualcuno ha suonato il campanello dell’abitazione della donna. «Mi sono avvicinata allo spioncino e ho visto le luci del palazzo accese». Dalla finestra della cucina la nonna di Jois ha visto un uomo vestito di bianco che usciva dall’area del condominio. È stato reso noto un inquietante episodio risalente ai giorni successivi alla morte di Jois. Sulla tomba di Elena, figlia di Pia e zia di Jois, morta in giovane età anni fa, «abbiamo trovato una civetta morta, che presentava segni di strangolamento», dice la donna. E, anche l’abitazione di Rino, in centro storico, è stata presa di mira durante le ore notturne. «Segnali – dice il giornalista – che sembrano voler incutere timore».

L’inchiesta della Procura di Vasto, che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, procede nel massimo riserbo. Dai familiari e dalla redazione di Chi l’ha visto? torna però l’appello per aiutare le indagini. «Chi sa può farsi avanti, trovando il coraggio di parlare con i familiari o con gli inquirenti». Un messaggio lanciato anche questa sera da chi non si rassegna e vuole fare piena luce sulla morte del 19enne vastese.

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