Via Verde, gruppo di investitori presenta piano da 25 milioni

Ammonta a 25 milioni di euro il progetto presentato dall’Ats “Geie Costa dei Trabocchi” per l’affidamento in concessione tramite bando europeo del completamento, manutenzione e gestione della Via Verde della Costa dei Trabocchi.

Come sarebbe la “nuova” Via Verde

A presentare la proposta, depositata in Provincia lo scorso giugno 2022, un consorzio imprenditoriale professionale di lussemburghesi e italiani, tra cui molti abruzzesi, che fa capo all’economista Gennaro Baccile, che non vede l’ora di vedere «questo tratto di Abruzzo come un paradiso a 360 gradi» attraverso una proposta di finanza di progetto che possa finalmente trasformare la Via Verde, da cantiere che attende ancora il collaudo, ad un «parco Disney naturale».

La visione progettuale della gestione e manutenzione della Via Verde Costa dei Trabocchi si basa sull’identificazione in un unico Parco organico e inscindibile dell’intero tratto ciclopedonale; rispetto, preservazione e fruibilità del patrimonio e assetto naturalistico dell’intero parco. Il progetto prevede inoltre servizi permanenti di pulizia, manutenzione per la sicurezza, fruibilità, connettività e accoglienza, senza dimenticare presidi sanitari, parcheggi e servizi di connessioni con i borghi dell’entroterra per creare un unico concept turistico della zona. «La cosa per noi fondamentale, – dichiara Baccile a Chiaro Quotidiano – è la volontà di veder bella la nostra Costa e far in modo che la Via Verde diventi davvero un brand e poi essere fruibile al 100%. Il primo passo è stato presentare il nostro progetto alla Regione ed ai Comuni che insistono sulla pista i quali – spiega Baccile – avranno un ristorno annuale di risorse fino al 25% degli utili». Progettisti incaricati dal Geie e firmatari del progetto depositato in Provincia sono gli architetti Mirko Battistella, Bruno Celupica e Andrea Cieri.

«Le prime cose che faremo, qualora dovessimo avere l’affidamento dei lavori, – spiega Baccile – sono da ricercare in tutto ciò che riguarda la sicurezza della pista: dallo sfalcio all’illuminazione. E tutto sarà fatto in tempi brevissimi, dato anche il passaggio del Giro d’Italia proprio sulla Via Verde la prossima primavera. Non cogliere questa opportunità sarebbe un vero peccato per il nostro territorio».

Un tratto della Via Verde a Fossacesia

La genesi progettuale è stata attivata dalla constatazione empirica che, lungo i 42 chilometri di pista, annualmente transitano non meno di 700mila fruitori, tre quarti dei quali concentrati nel periodo estivo. La costruzione del business plan si è radicata sulla crescente attrazione reputazionale per fruitori esteri ed esterni all’area, portatori di buone capacità di spesa in loco.

E mentre la Via Verde, non ancora inaugurata, sembra già tristemente vecchia, cosa prevede precisamente questo progetto? La ripulitura e sistemazione delle aree verdi dell’intero tracciato con l’installazione di capanne ombreggianti e trabocchi a terra, l’installazione di moli flottanti o pontili a terra con dotazioni di natanti per svago, di panchine e attrezzatture per aree di ristoro lungo il percorso, aree eventi di nicchia e di massa. L’installazione di otto nuovi trabocchi, l’adeguamento delle gallerie per eventi permanenti, la creazione di parcheggi il completamento dell’illuminazione, wi-fi e impianto di diffusione sonora lungo tutto il tracciato ed, infine, digitalizzazione e confinamento completo con accessi in sicurezza e tracciabili nell’intero percorso.

I promotori del progetto sono ispirati all’attuazione compartecipata e condivisa di forze economiche e sociali, le più rappresentative possibili, consapevoli della tutela, preservazione e fruizione del bene pubblico a vantaggio sì delle generazioni contemporanee, ma senza sottrarre nulla a quelle future.

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Comments 9

  1. Dario Di Luzio says:

    Aggiungerei casinò diffuso e ballerine in topless.

  2. Giancristofaro giustino says:

    Tutto bene tranne la costruzione di altri trabocchi(piattaforme- ristoranti). Si rischierebbe di snaturare la specificità del luogo, nel nome del maleodorante speculativo business a ogni costo. Bene i servizi di ristoro accoglienza e collegamento integrato con le attività turistiche e commerciali dell’hinterland

  3. Gabriella Benedetti says:

    Il progetto in sé è interessante, rinunciando però a nuove costruzioni di trabocchi. Si perderebbe l’autenticità dell’area. Ci sono altri modi di creare strutture alternative in sintonia senza divenire copie penalizzanti il valore storico e ambientale del luogo

  4. Franco Manelli says:

    L idea di fare della via verde una disney abruzzese è semplicemente disgustosa e quasi criminale

  5. giusy Tazzi says:

    Per me occorre solo una buona e costante manutenzione, illuminazione per la sera , parcheggi verso entroterra . I punti di ristoro potrebbero essere realizzati su fabbricati già esistenti da ristrutturare con annessi servizi ai ciclisti, ma sarebbe un errore e orrore creare nuovi trabocchi e costruzioni varie …Rappresenterebbe la distruzione di un luogo naturale che deve essere assolutamente protetto e non sfruttato per profitto di alcuni!

  6. rocco says:

    Lasciamo perdere dai !! Per poi ospitare i concertoni del giovanottone di turno?
    Va bene turismo ma senza dimenticare che questa è e deve restare un’oasi per chi ha scelto di viverci, di visitarlo, di farci il turimo ancora sano e non ultimo per la flora e la fauna.
    No grazie portate i vostri splendidi progetti altrove, dove oltre ai servizi che vorreste offrire ci sarebbero contropartite solo a vostro vantaggio.
    Molti degli abitanti di questa Costa non sarebbero contenti dell’aumento del traffico, dei tunz tunz, di personaggi usi ad altro tipo di divertimento se non di attività che qui non sarebbero graditi,
    Lasciateci il nostro mare, la nostra, fauna, i cinguetti degli uccellini, le rumorose cicale, i rumori della natura, i silenzi delle notti, il fruscio del levante, il nostro mare in questi tratti ancora azzurro.
    Non veniteci qui rovinereste angoli ancora integri del nostro mondo.

  7. Antonio Zomparelli says:

    Attenzione a non snaturare la storia dei trabocchi, è già una forzatura aver cambiato la destinazione d’uso di molti, trasformati in ristoranti, figuriamoci costruirne altri ex novo. Incomprensibile anche volerla dotare di impianto stereofonico che precluderebbe i suoni della natura, la ciclovia ha solo bisogno di una adeguata manutenzione e servizi per la riparazione delle bici, ricariche elettriche, fontane, servizi igienici e panchine. Per il resto c’è un paesaggio naturale di grande bellezza!

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