È incatenato di fronte al tribunale di Lanciano da questa mattina a mezzogiorno Andrea Buresti, 45 anni, di San Salvo, ex lavoratore FCA, licenziato per ben due volte dal 2009 ad oggi.
«Il mio assistito è stato licenziato nel 2009 ma, grazie ad un ricorso d’urgenza, è stato subito reintegrato a lavoro. – riferisce a Chiaro Quotidiano l’avvocato Marialucia D’Aloisio – L’azienda però l’ha ripreso a lavorare solo dopo quattro anni e in questo periodo lui ha vissuto in un perenne stato attesa della fatidica telefonata. Una volta rientrato, però, l’amara scoperta: Buresti non era tornato al suo lavoro di prima ma era stato isolato in una stanza, una specie di soffitta, immerso nei documenti». Un demansionamento rispetto dunque a ciò che faceva prima del licenziamento del 2009 tra compiti elementari, come spostare pezzi di ferro all’esterno dello stabilimento oppure sistemare fogli. Dopo i quattro anni di stop Buresti continua dunque a demotivarsi, fino al secondo licenziamento nel 2015.
«Oggi siamo qui per il giudizio per la richiesta del risarcimento del danno – spiega l’avvocato D’Aloisio – Abbiamo richiesto 200mila euro per il demansionamento, l’inattività protrattatisi per quattro anni e per i danni psicologici. Oggi abbiamo sentito i primi testimoni. – conclude – Il processo proseguirà l’11 gennaio prossimo con altri testimoni da ascoltare».
Intanto Buresti resta incatenato di fronte il palazzo di giustizia di via Fiume e minaccia di restare lì anche questa notte e proseguire con lo sciopero della fame perché «due licenziamenti – sostiene – equivalgono ad una persecuzione per cui resto qui fino finché non riacquisto la mia dignità di persona».
Beh spiegare i motivi dei due licenziamenti sarebbe stato utile ..