Voragine al Corso, Aruffo: «Riaprire al traffico è un errore»

«Ancora una volta la giunta Paolini prende dei provvedimenti contrari a un’idea di una città sostenibile, moderna e a misura di bambino/cittadino». A dirlo è Rita Aruffo, consigliera di minoranza di Europa Verde Frentana, sulla riapertura completa del tratto di corso Trento e Trieste interessato dalla voragine di quattro anni fa.

Rita Aruffo, Europa Verde Frentana

«Ogni volta che si parla di centro città e più nello specifico di corso Trento e Trieste, il primo pensiero dell’attuale amministrazione è riaprire al traffico veicolare. – dice la consigliera – Considerando che il monitoraggio dell’area segnala ancora dei cedimenti, la riapertura ai veicoli ci sembra ulteriormente inopportuna. Ancora una volta l’Amministrazione qualifica il traffico veicolare “ovunque e comunque” come il bene assoluto della città. Al contrario, dati e studi nelle città di tutta Europa dimostrano esattamente il contrario, anche da un punto di vista commerciale».

A seguito degli eventi dell’agosto 2018, com’è noto, era stato installato ed attivato un monitoraggio geologico e geotecnico relativo all’intera area oggetto del dissesto. L’obiettivo era il controllo delle possibili evoluzioni delle strutture coinvolte dall’evento franoso per voragine e di quelle ad esse immediatamente adiacenti. Ciò che è venuto fuori dalle rilevazioni è una situazione dinamica evolutiva comunque contenuta numericamente. Il costo dell’operazione è di 56mila euro e prevede un intervento di bonifica e consolidamento delle sede stradale per una lunghezza di 40 ml e una larghezza di 10 ml corrispondente alla sede carrabile fino a raggiungere la profondità di posizionamento degli inclinometri di circa 60 cm.

«Noi chiediamo al sindaco Paolini e alla giunta di utilizzare i 56mila di spesa previsti per la messa in sicurezza e il ripristino dell’area interessata, anche per porre le basi attraverso lavori mirati alla chiusura definitiva del tratto di Corso che va da via Salita della Posta a largo Berenga, o almeno – conclude l’esponente di Europa Verde Frentana – di una zona corridoio più ampia dell’attuale marciapiede, istituendo finalmente un’isola pedonale completa lungo l’intero Corso fino a piazza Plebiscito. Riteniamo che sarebbe più utile per il commercio, più sicuro per i cittadini, per l’incolumità di tutti e sicuramente più piacevole esteticamente».

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