TE Connectivity, «Il sito di San Salvo resta centrale nonostante le difficoltà in arrivo»

Netto calo di ordini all’orizzonte, ma situazione che non intaccherà i livelli occupazionali. È quanto emerge dall’incontro tra la direzione della TE Connectivity di San Salvo e le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm tenutosi a fine settembre. Per l’azienda dell’automotive erano presenti Bjoern Sperling (Director Operations Aut Emea) e il direttore di stabilimento Antonio Scalella che hanno illustrato l’andamento mondiale del gruppo entrando nel merito dell’attività produttiva dello stabilimento sansalvese.

Nei prossimi sei mesi è previsto un forte calo delle commesse che sarà gestito con i residui delle ferie e i permessi degli anni precedenti, sufficienti fino a gennaio 2023. Se le difficoltà dovessero protrarsi, l’azienda valuterà il ricorso alla cassa integrazione. Secondo quanto riferito ai sindacati, le criticità riguarderanno il primo semestre del 2023, con una probabile ripresa nel secondo semestre in base agli indicatori in possesso all’azienda. «Salvo situazioni non preventivabili, effetti della guerra o della pandemia, l’azienda stima che nel 2024 si dovrebbe tornare a livelli accettabili».

L’indicazione positiva arriva dalla conferma della centralità del sito di San Salvo per i prodotti in silicone del gruppo che, con una prospettiva di ripresa nel 2024, conferma gli investimenti già in corso e quelli programmati per rendere più performante e tecnologicamente avanzato lo stabilimento.
Tra gli investimenti, oltre nuovi pannelli fotovoltaici, è prevista una maggiore automazione dei magazzini e investimenti sulla qualità.

Fim, Fiom e Uilm, con le riserve dovute alla crisi mondiale, «ritengono positive le notizie sul futuro dell’azienda e visto che la congiuntura vedrà penalizzati i lavoratori, hanno chiesto interventi per sostenere il reddito degli stessi. L’azienda si è mostrata disponibile a individuare degli interventi che possano venire incontro alle richieste del sindacato. Saranno programmati altri incontri per capire se e quali possibilità ha l’azienda per intervenire».

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