A San Salvo la 18ª Marcia della Pace, «Riflettere su cosa vogliano dire libertà e democrazia»

Si è svolta questa mattina a San Salvo la diciottesima edizione della Marcia della Pace organizzata dal Comune alla presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado dell’istituto omnicomprensivo “Mattioli-D’Acquisto” e dell’istituto comprensivo Rodari e degli asili Bimbo 2000, il Mondo di Nanà e il Mondo che vorrei.
Tanti gli striscioni e le bandiere color arcobaleno presenti nel corteo partito da piazza della Pace. La marcia ha attraversato via Istonia, la villa comunale, via Roma per arrivare in piazza San Vitale dove la manifestazione ha avuto inizio con un flash mob della scuola di via Verdi.

Il sindaco Emanuela De Nicolis ha toccato i temi d’attualità come la guerra in corso nel cuore dell’Europa «che potrebbe generare un’escalation mondiale» e la pandemia citando «questa generazione chiamata a vivere momenti drammatici, di dolore e sofferenza».
«Al di là delle ragioni storiche e politiche contano i fatti – ha aggiunto – sul campo restano i morti, il dolore, la distruzione, la sofferenza di milioni di persone, molte delle quali hanno dovuto lasciare la loro terra, le loro case, i loro affetti per tentare di salvarsi. Non possiamo far finta che non stia accadendo nulla e dobbiamo stare attenti e riflettere cosa vogliano dire la libertà e la democrazia. Se oggi possiamo dire di vivere in un Paese libero e democratico lo dobbiamo ai nostri bisnonni che hanno combattuto per fare affermare questi valori di cui tutti ne godiamo i benefici».

Il primo cittadino ha citato anche quanto sta accadendo in Iran: «Le donne iraniane con forza stanno combattendo mettendo a rischio la propria vita personale per ottenere ciò che per noi è la normalità.  Stanno combattendo per i diritti e la libertà. Una giovane donna è morta per alcune ciocche di capelli uscite dal velo, un gesto in contrasto con una legge vigente sull’obbligatorietà per tutte le donne residenti e straniere». Infine, ha ricordato i valori sanciti dalla Costituzione e in particolare che l’Italia ripudia la guerra con un invito «a prestare attenzione ai deboli nel rispetto di tutti. Sì alle libertà, sì alla pace, no alle guerre, no ai soprusi».

Presenti per l’occasione il presidente del consiglio comunale Tiziana Magnacca, la giunta e i consiglieri di maggioranza e minoranza, i parroci don Beniamino Di Renzo e don Raimondo Artese, i dirigenti scolastici Annarosa Costantini e Vincenzo Parente, l’assessore comunale di Vasto Anna Bosco, il sindaco baby Sara Taraborrelli e il consigliere comunale dei ragazzi Antonio Spenza.

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