Per ora si intravede solo l’anima metallica, ma in tempi relativamente brevi Furci dovrebbe riacquistare il suo caratteristico profilo. Sono in dirittura di arrivo i lavori di restauro e consolidamento del campanile della storica chiesa di San Sabino Vescovo, la più antica del piccolo centro del Medio Vastese, risalente a prima del XVII secolo.
Una storia travagliata quella dell’edificio di culto nel cuore del paese: dal 1988 al 2005 è rimasto chiuso per lavori di consolidamento, solo per il campanile furono stanziati 250mila euro. Meno di dieci anni dopo la riapertura, però, la torre campanaria iniziò a mostrare di nuovo preoccupanti crepe e segni di cedimento, si resero necessari nuovi interventi e la chiesa fu chiusa per altri anni.
Questi nuovi lavori ammontano a 315mila euro, commissionati dall’omonima parrocchia (sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto), finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana (Beni culturali, restauro e consolidamento edifici di culto – 8 per mille per la Chiesa cattolica) con la progettazione dello studio Leombroni di Chieti e l’esecuzione da parte della ditta Fratelli Mammarella. Nel gennaio 2022, poi, la Regione ha inserito in bilancio un contributo di 100mila euro a favore della “ricostruzione del campanile della chiesa di San Sabino Vescovo” di cui si attende l’erogazione.
Nella realizzazione dell’opera di consolidamento non sono mancate criticità, imprevisti e varianti in corso d’opera. Per mettere in sicurezza la torre è stato necessario demolire la cella campanaria e la cupola dal caratteristico rivestimento verde-giallo. All’interno della torre è stata realizzata una struttura reticolare metallica che dovrebbe assorbire le vibrazioni prodotte dalle pesanti campane, tra le principali cause delle crepe di dieci anni fa.
L’incognita, per ora, resta il colore della cupola – originariamente verde con strisce gialle – sul quale è in corso l’interlocuzione tra il sindaco Fabio Di Vito e la soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio.