Ridare vita alla grande fonte di Civitanova attraverso i racconti, le parole e gli aneddoti dello scrittore e storico frentano Umberto Nasuti: è con questo spirito che il Lions Club di Lanciano e i Rotary Club di Lanciano e della Costa dei Trabocchi, organizzano con il patrocinio del Comune di Lanciano e la collaborazione di Ecolan un appuntamento alla riscoperta di questo antico monumento cittadino e del suo legame atavico ma ancora attuale con gli orti, le fonti e la vita agricola di contrada Sant’Egidio. L’appuntamento rivolto a tutti è per domenica 2 ottobre alle ore 9 quando dopo il ritrovo inizieranno le operazioni di pulitura e di taglio delle erbacce che periodicamente infestano la scalinata e gli archi di accesso alla fonte: un’iniziativa simile era già stata organizzata lo scorso giugno su iniziativa del Comitato Fare Verde Europa. Umberto Nasuti, storico e scrittore prenderà spunto da una delle sue opere editoriali (“Le Acque a Sant’Egidio” edito nel 2013 dalla Rivista Abruzzese) per tracciare un profilo identitario della fontana ma anche delle attività agricole e dei riti della tradizione contadina ad essa legata. Nasuti, da anni presidente dell’associazione culturale Sant’Egidio, si occupa da sempre della tutela, conservazione e valorizzazione di questo bene culturale ed in passato è stato promotore di tante attività arrivando a far conoscere quest’angolo della città fino all’Expo di Milano del 2015.
La Fontana di Civitanova è uno dei monumenti più importanti della città: costruita nel 1825 su progetto di Nicola de Arcangelis, sul luogo di una fontana più antica risalente al XII secolo d.c., è sempre stata storicamente importante per la popolazione lancianese, per gli orti della contrada di Sant’Egidio e per l’abbeveramento degli animali della transumanza. La posizione della fontana è strategica per i quartieri di Sacca e Civitanova, i più popolosi, che anticamente la utilizzavano per lavare i panni oltre che per l’approvvigionamento idrico. Ancora essa è fondamentale per l’irrigazione degli orti, grazie alla grande quantità di acqua che sgorga dalla sua perenne sorgente. Le sue dimensioni sono tali da poter essere considerata la seconda fontana d’Abruzzo, infatti la lunghezza della sua neoclassica facciata è di oltre quaranta metri, con ventiquattro postazioni per lavare i panni, site sotto altrettanti archi in mattoni.
Il monumento venne restaurato, da quanto risulta dai documenti reperiti negli archivi storici, nel 1812 e nel 1974, poi più nulla si è fatto anche a a causa della costruzione, agli inizi del secolo scorso, dell’Acquedotto del Verde con cui la fontana ha perso con il tempo la sua funzione pratica per cui oggi risulta sempre più spesso in uno stato di abbandono che speriamo non ne pregiudichi lentamente anche la stabilità. Fortunatamente anche grazie alle iniziative del Fai e ad appuntamenti come questi, l’attenzione sulla sua conoscenza e conservazione può rimanere sempre alta.