Sembra un altro mondo il 2018, quando lo stabilimento Sevel di Atessa aveva raggiunto quota 6 milioni di vetture prodotte, vista l’escalation della pandemia che ha condizionato e sta condizionando le vite delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese e del mondo intero. A peggiorare ulteriormente la già critica e delicata situazione, lo scoppio della guerra in Ucraina, con il problema del caro energia che attanaglia le condizioni economiche di tutti gli italiani. Nonostante le circostanze non positive del momento, la Sevel solo qualche giorno fa è riuscita a raggiungere un altro traguardo importante, la sette milionesima vettura prodotta.
«Una meta, com’è stato ricordato in diverse note stampa, frutto del lavoro e delle competenze dei lavoratori, i quali quotidianamente contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo di essere leader del mercato dei veicoli commerciali e di conservarlo a lungo. – afferma la segreteria interregionale Abruzzo e Molise, di Fim-Cisl – Come sindacato non possiamo che essere soddisfatti e ci auguriamo di veder crescere di molto questo numero, per permettere al nostro territorio di essere e continuare a restare vivo».
Di recente, inoltre, Stellantis e Toyota Motor Europe hanno annunciato che la stessa Stellantis fornirà un nuovo veicolo commerciale di grandi dimensioni (anche in versione elettrica a batteria), il quale sarà commercializzato in Europa con il marchio Toyota e sarà prodotto anche nello stabilimento Sevel.
«Non vogliamo abbassarci al livello di chi, affacciato alla “finestra” critica e minimizza sempre il lavoro di altri, gettando fango sul nostro territorio e sulle tante lavoratrici e lavoratori ma intendiamo fare chiarezza sulla notizia, riguardo la cifra di mille euro più 400 per alcune giornate monetizzate che Stellantis ha erogato in banca ore; – dice Amedeo Nanni, Fim-Cisl – ci risulta che tale erogazione una tantum sia avvenuta in seguito all’impossibilità di pervenire ad un accordo sindacale. Sarà nostro obiettivo riuscire nelle trattative italiane ad aumentare non solo i premi, ma la tutela della occupazione, le condizioni di lavoro e difendere il potere d’acquisto dei salari aumentando le retribuzioni base, è stata già fissata per il prossimo 10 ottobre a Roma, l’assemblea dei delegati sindacali di tutti gli stabilimenti italiani per illustrare le nostre richieste».