Deve essere rideterminata la pena a carico di Domenico Tatangelo, l’uomo di 62 anni condannato per l’omicidio preterintenzionale del fratello Mario, accaduto sette anni fa in un bar di Castiglione Messer Marino.
Lo ha deciso la Corte di Cassazione, che ha annullato la sentenza con cui lo scorso anno la Corte d’assise d’appello dell’Aquila aveva inflitto all’imputato dieci anni di reclusione.
L’omicidio risale al 22 febbraio 2015 quando, secondo i giudici di primo e secondo grado, l’uomo, al culmine di una lite, avrebbe ripetutamente colpito il fratello, poi morto in ospedale dopo sette mesi di ricovero per le conseguenze del grave trauma cranico subito.
L’imputato si è sempre dichiarato innocente. I giudici della Corte d’assise d’appello hanno riconosciuto al 62enne l’attenuante della provocazione, riducendo di sei mesi la pena. Una riduzione contestata dall’avvocato difensore, Antonino Cerella, secondo cui l’entità dello sconto di pena avrebbe dovuto essere pari a un terzo. I giudici della suprema Corte hanno accolto il ricorso annullando con rinvio la sentenza e disponendo il ricalcolo della pena, affidato alla Corte d’assise d’appello di Perugia.