Ciclabili non finite: a San Salvo ipotesi sovrappasso per la pista di via Grasceta aperta 5 anni fa

È tra le prime (se non la prima in assoluto) piste “a pettine” in Abruzzo, ma nonostante venga citata periodicamente per questo motivo, da cinque anni attende di essere completata. Continuiamo a parlare di mobilità sostenibile e ciclabili non finite, questa volta con il tracciato ciclopedonale che collega San Salvo alla marina: la strada parte dalla rotatoria degli Alpini e termina in corrispondenza di quella sulla Statale 16 dopo aver affiancato via Grasceta.

Il tracciato è stato realizzato circa sei anni fa (non senza critiche, soprattutto da parte dell’ex sindaco Gabriele Marchese che aveva individuato un altro percorso) e ha iniziato a essere frequentato soprattutto nella primavera del 2017, cioè dopo il completamento del lotto fino alla rotatoria degli Alpini e, soprattutto, dopo il posizionamento del ponte lamellare lungo 34 metri per oltrepassare la ferrovia. L’opera, fortemente voluta soprattutto dall’allora vicesindaco Angiolino Chiacchia, è costata circa un milione di euro, di cui 350mila euro per il ponte in legno. Pur essendo molto apprezzata e frequentata da residenti e turisti (grazie al raccordo con la pista della marina), non è mai stata ufficialmente inaugurata anche perché manca un breve tratto: i circa 40 metri del cavalcavia dell’A14.

Una criticità di non facile soluzione: qui la carreggiata della strada si restringe leggermente e i due marciapiedi presenti sono già molto stretti per poter immaginare la realizzazione di una corsia ciclabile. Attualmente, i ciclisti sono costretti a scendere in strada con tutti i rischi del caso considerato la mole di traffico che quotidianamente interessa via Grasceta (e l’alta velocità delle auto che la percorrono da sempre denunciata dai residenti). Il Comune di San Salvo dall’anno della realizzazione del tracciato ha avviato i colloqui con la società Autostrade, ma finora non si è arrivati alla soluzione del problema.
Un altro incontro tra le parti è atteso a breve, come conferma il vicesindaco Eugenio Spadano che la delega ai Lavori pubblici: «C’era un appuntamento in programma qualche settimana fa, ma è stato aggiornato, dovremmo rivederci entro una decina di giorni per capire quali soluzioni sono attuabili. Non è escluso un sovrappasso, ma bisogna capire innanzitutto chi dovrà realizzarlo».

L’interruzione del tracciato

Il tratto di via Grasceta non rappresenta l’unica criticità della pista ciclopedonale. Dal termine dei lavori, l’attraversamento sulla Statale 16 si è rivelato molto pericoloso a causa della vicinanza con la rotatoria e a scarse condizioni di visibilità per chi viaggia verso Vasto. Nel corso degli anni, gli investimenti sono stati numerosi, in uno di questi episodi ha perso la vita, l’anno scorso, il pediatra Roberto Festa. Per attraversare l’Adriatica i ciclisti dovrebbero scendere dalla bici e percorrerla a piedi, così come recita la segnaletica, ma in pochi lo fanno.
Qui l’amministrazione comunale sta cercando di correre ai ripari con la realizzazione di un altro sovrappasso all’altezza del vivaio Spadaccini. Per realizzarlo saranno necessari due milioni di euro e per la progettazione è stato lanciato un concorso di idee.

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