Alcune sono scomparse dai radar della politica. Altre riemergono quando ci si avvicina alle elezioni. Le strade elettorali sono promesse mancate da decenni. Neanche questa campagna estiva per il rinnovo del Parlamento sfugge allo stanco rituale delle infrastrutture propagandate e dimenticate.
L’emblema è la Statale 650 Trignina. Teatro, negli ultimi vent’anni, di decine di incidenti mortali. Vent’anni, come quelli da cui si parla di messa in sicurezza. Terza corsia, raddoppio della carreggiata o, addirittura, costruzione di un’autostrada. Ma nessun atto concreto.
Bretella circonvallazione-via del Porto. Prima della pandemia, l’amministrazione comunale di Vasto ne aveva annunciato l’imminente realizzazione, prevista per la primavera del 2020. Avrebbe dovuto completare la circonvallazione Istoniense, il cui quarto lotto era stato reso impossibile perché ormai ci sono i palazzi sui terreni inizialmente riservati all’arteria destinata a creare un anello viario in grado di aggirare il traffico dell’asse corso Mazzini-corso Garibaldi. Un altro progetto finito nel dimenticatoio.
Poi c’è l’Istonia, la strada provinciale 212 che collega Vasto città alla riviera. Vecchia, stretta e tortuosa. Di recente è stato rifatto l’asfalto. Resta inadeguata ai volumi di traffico. L’ingresso principale alla città è anche il più infelice. Ora si torna a parlare di una possibile cessione all’Anas. Ipotesi circolata per la prima volta nel 2005 e, fino ad ora, rimasta solo nelle intenzioni. In ogni caso, non sarà sufficiente limitarsi alla manutenzione ordinaria.
Variante alla statale 16 e terzo casello dell’A14 vanno a braccetto. Da almeno trent’anni. Tra finanziamenti persi o da trovare, i tempi si allungano. Non è una novità.