Lanciano capitale della Cultura, se ne riparla nel 2026

Scoppia la polemica in città sul ritiro della candidatura di Lanciano come capitale della Cultura 2025, dopo un’iniziale manifestazione d’interesse, in un batti e ribatti di colpe e responsabilità tra passata e attuale amministrazione.

«In questo bando per il 2025 il Ministero ha posto una pregiudiziale. – dichiara l’assessore alla Cultura, Danilo Ranieri – La non candidabilità per le città che abbiano partecipato alla selezione per gli anni 2020 e 2021. È dunque molto probabile che, se fossimo andati avanti nella richiesta di istruttoria, laddove poi bocciati nella selezione, non avremmo potuto ripresentare la domanda nel 2023 per 2026». E allora perché la presentazione della candidatura nel maggio scorso? «Per tenerci aperta ogni porta, nonostante la difficoltà oggettiva di poter concorrere davvero», è la spiegazione di Ranieri.

Danilo Ranieri, assessore alla Cultura

Per partecipare alla selezione sarebbe servito un dossier da riempire in maniera corposa, per cui, disponibilità economica a parte, sarebbero stati necessari non meno di sei mesi di lavoro. «Il dossier avremmo dovuto presentarlo il 13 settembre, tempi troppo stretti, oltre alla questione economica. Però, a quest’ultimo riguardo, – specifica ancora Ranieri – ho messo a bilancio preventivo un capitolo ex novo di 11.500 euro per affidamenti incarichi progettuali».

Nel prossimo dossier, assicura l’assessore, saranno inserite tutte le attività fatte dall’amministrazione, «troppo poche in soli 8 mesi di governo», dice. «Sono tutte valutazioni che ho fatto per cercare di arrivare più preparati ed evitare, come è stato con l’allora amministrazione Pupillo ed assessore Miscia che hanno speso soldi per un dossier nel 2017 per la candidatura dell’epoca che non ha superato nemmeno l’ammissibilità nel senso che Lanciano non andò nemmeno in istruttoria per essere selezionata. Rimane il fatto che,  – dice ancora Ranieri – quando la faremo, sarà comunque una candidatura complicata perché abbiamo il problema della scarsa ricettività alberghiera».

Si sta dunque pensando ad una candidatura che possa abbracciare non solo Lanciano, ma tutto il territorio, fino alla costa, in modo da unire la Cultura al Turismo, vero tallone da killer della nostra città. «Dobbiamo ricostruire anche un ufficio turistico comunale perché di fatto inesistente. – conclude Ranieri – nel piano del fabbisogno 2022/2023 è prevista l’assunzione di una persona per questo scopo, nel frattempo posso solo ringraziare chi mi sta aiutando in maniera volontaria».

Insomma, ancora un’occasione persa per Lanciano ma, forse, solo in vista di una migliore nel 2026.

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