Rifiuti, il Civeta divide il centrodestra: ampia maggioranza dice sì alla trasformazione in srl

Il futuro del Civeta divide il centrodestra. Fratelli d’Italia da una parte, Lega in mezzo (astenuta) e sulla sponda opposta Forza Italia e le liste civiche che un anno fa hanno sostenuto Guido Giangiacomo nel ballottaggio perso con Francesco Menna. L’amministrazione di centrosinistra incassa un ampio voto favorevole, compreso quello del Movimento 5 Stelle, alla delibera di indirizzo con cui il Consiglio comunale dice sì alla proposta di trasformare in società di capitali il Civeta, consorzio per lo smaltimento dei rifiuti del Vastese. I Comuni soci che hanno chiesto di prorogare la durata del consorzio per verificarne la situazione finanziaria sono San Salvo, Casalbordino, Monteodorisio, Pollutri e Villalfonsina. Gli altri tre – Vasto, Cupello e Scerni – sono favorevoli a convertire il Civeta una società a responsabilità limitata in attesa che si attui la riforma del sistema rifiuti, prevista dalla legge regionale che nel 2013 ha istituito l’Agir, autorità di gestione integrata dei rifiuti.

Il voto di ieri sul Civeta

Nell’Aula Vennitti è chiamato a intervenire il consigliere regionale Manuele Marcovecchio: «L’unico interesse che ha mosso me e il legislatore regionale è salvaguardare la proprietà pubblica ed evitsre che questi impianti possano essere offerti gratis a privati», spiega il presidente della commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture del Consiglio regionale. «L’Agir (Agenzia per la gestione integrata dei rifiuti, n.d.r.) deve provedere con la messa a gara e con l’affidamento dei servizi».

«La Lega si astiene in attesa di verificare la situazione finanziaria», annuncia subito Giuseppe Soria.

Fratelli d’Italia, invece, invoca la proroga. «Qui – dice Vincenzo Suriani – si parla della centralità di Vasto e del Vastese ma, quando si tratta di decidere, questa prosopopea svanisce e sembra un gioco di campanili. San Salvo vota in un modo, Cupello in un altro, Vasto vota come Cupello, Casalbordino come San Salvo e sembra una maionese impazzita. Nel momento in cui una parte consistente dei Comuni prende una posizione diversa, Vasto dovrebbe avere una posizione di equilibrio e fare squadra col territorio. Se Vasto è capofila, non può schierarsi, deve tenere unito il territorio».

«Come sempre, arriveremo alle decisioni importanti in tempi strettissimi», è la critica di Alessandra Notaro (La Buona Stagione). «Dobbiamo operare oggi una scelta di campo. Abbiamo un patrimonio che va difeso». Vota a favore dell’indirizzo proposto dalla Giunta perché «quando Agir metterà a gara il servizio, senza questa trasformazione il Civeta non ci sarà, le decisioni verranno prese da altri e il Vastese non deciderà più». Nella stessa coalizione, Alessandra Cappa (Per Vasto) assicura che, anche se il consorzio diventa una società di capitali, «rimangono gli obiettivi pubblicistici» e la trasformazione «consente il proseguimento dei rapporti di lavoro», quindi il consorzio «cosa lo proroghiamo a fare? E’ come prorogare l’agonia di una persona già morta». Inoltre, alcuni di quei Comuni che hanno votato per la proroga «hanno deciso di aderire a Ecolan, una società che è una potenziale concorrente del Civeta».

Dina Carinci (M5S) sottolinea «i tanti vantaggi che potrebbero derivare da questa trasformazione. E allora procediamo».

Francesco Prospero (FdI) replica a maggioranza e opposizione: “Vogliamo evitare salti nel buio e capire la situazione reale, patrimoniale e anche contabile dell’ente».

Invece, secondo il sindaco, Francesco Menna, «allungare i tempi significa dare il colpo di grazia al Civeta» e annuncia di aver proposto «un tavolo istituzionale anche con i Comuni che hanno preso un’altra decisione». Alla richiesta di chiarezza sui conti risponde: «Sono sei anni che conoscete le carte. Sono anni che vivisezioniamo il Civeta. Il Comune di Vasto non ha debiti col Civeta, li ha pagati tutti».

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