Palazzo D’Avalos cornice della riunione del Cram, il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo, che torna a incontrarsi in presenza dopo tre anni e che sarà impegnato in città per tre giorni.
Composto da 35 consiglieri, il Cram è presieduto da Marco Marsilio e al suo interno ci sono trenta rappresentanti delle comunità estere, tre consiglieri regionali, il delegato dell’Osservatorio per l’Emigrazione. Nel primo giorno di lavoro c’è stata la cerimonia di apertura culminata con la proiezione del docufilm El Vestido de Dora del regista Maxi Manzo, componente del Cram e già vincitore del premio “Luca Attanasio” nell’ambito del Premio Internazionale “Flaiano”.
Il presidente Marsilio, prima di dichiarare aperta la riunione assembleare, nel suo indirizzo di saluto ai partecipanti, ha definito gli abruzzesi all’estero «un’altra regione fuori dall’Abruzzo, che attesta quasi specularmente, per numeri e attività, la dinamicità e il persistere dei valori che hanno fatto delle genti d’Abruzzo un popolo riconosciuto e riconoscibile, apprezzato in tutto il mondo. Le associazioni sono numerose e molteplici sono le attività previste dalla legge regionale del 2004. Tuttavia, la programmazione e la realizzazione dei vari interventi necessitano, ovviamente, di cospicui sostegni economici, cui la Regione non può far fronte se non in collaborazione con le stesse associazioni e confederazioni, cui si chiede, nel caso degli avvisi per iniziative culturali e sociali, una compartecipazione economica.

Marsilio ha poi voluto affrontare il tema della nuova emigrazione, «conseguenza della mobilità dei nostri giovani universitari e dei giovani laureati, che, specializzandosi all’estero, scelgono di lavorare fuori dall’Italia, non avendo in Italia le stesse opportunità professionali. Penso sia giunto il momento di cominciare a porre rimedio a questo fenomeno, e in questo senso una task force delle regioni, per scambiare le migliori pratiche e i migliori progetti volti ad arginare questo fenomeno, sia la prima cosa da fare per attuare una politica di incentivi in grado di favorire il rientro della nostra “migliore gioventù”»

«Oltre a questa emigrazione dei “cervelli in fuga” – ha proseguito – esiste l’emigrazione di lavoratori, studenti e pensionati; di immigrati che, arrivati in Italia, si spostano poi in altri Stati, così come l’emigrazione di famiglie giovani con figli minori, genitori al seguito, migranti maturi e disoccupati e con familiari a carico che, non ancora pensionabili, devono ricollocarsi a livello lavorativo. E poi ancora c’è l’emigrazione di pensionati italiani verso Paesi dove una minore pressione fiscale consente di vivere dignitosamente anche con pensioni medio basse. È necessario inserire il fenomeno migratorio in un quadro più ampio, riconoscendo negli abruzzesi nel mondo, nei loro discendenti e nelle loro comunità, una componente essenziale della società regionale ed una risorsa da attivare per la realizzazione di nuovi rapporti internazionali: un valore da sostenere, anche in un’ottica di sviluppo economico e imprenditoriale».
In serata, a partire dalle ore 21, si terrà la consegna dei premi Dean Martin.