Bagno di folla ieri per il Mastrogiurato tra le vie del centro di Lanciano. Dopo il temporale che aveva fatto temere per il peggio, una raggio di sole è tornato a fare timidamente capolino tra le nuvole proprio sopra piazza Plebiscito. E così le persone si sono riversate in strada, impazienti di tornare ad assistere all’investitura del Mastrogiurato come tre anni fa.
Tante le novità dall’ultima edizione pre Covid. In primis la presenza in piazza dei quartieri, a fare da ala agli spettacoli delle delegazioni straniere e degli ospiti arrivati da tutta Italia. Dopo dell’arrivo del gruppo del Mastrogiurato, sono stati i tamburi e le bandiere del gruppo frentano In Nomine Anxa ad aprire la serie di spettacoli, seguiti da sbandieratori e musici della città di Lanciano con la loro immancabile torre colorata. A seguire i balli del gruppo Primavera e ed i combattimenti dei Cavalieri dell’Ordine di San Giorgio di Visegrad, tra gli ospiti più attesi, gradito ritorno in città. A concludere la piazza degli spettacoli tamburi e sbandieratori della città di Montecassiano hanno anticipato la lettura della solenne formula del Mastrogiurato, il magistrato in pensione Antonio Didone, invitato a giurare dalla voce di Danilo Marfisi, riecheggiata in ogni angolo del cuore di Lanciano.
Qualche problema organizzativo, invece, durante il corteo che, per la prima volta, non ha percorso corso Bandiera ma solo corso Trento e Trieste fino ad arrivare all’ingresso del Parco Villa delle Rose. Poco male. L’esperimento sarà forse servito per capire quanto Lanciano sia legata a questa tradizione e quanto, un solo passaggio sul Corso non basti ad accogliere quanti vogliono partecipare ad uno degli eventi frenati più sentiti e seguiti di sempre.
Un’edizione comunque da incorniciare quella numero 40 in cui la scommessa del mercato medievale nel Parco Villa delle Rose è stata ampiamente vinta e tutto il lavoro dell’organizzazione ripagato da quanti hanno affollato ogni sera, nonostante spesso il tempo non sia stato clemente, il villaggio tra musiche, spettacoli e buon cibo.
È dunque un arrivederci al prossimo anno quello del Mastrogiurato che, dopo i quaranta, è già pronto a proiettarsi verso il futuro nel nome di un passato che non scompare e continua ad affascinare sempre di più.