Come prevedibile, le recenti dimissioni di gruppo dalla Lega degli amministratori sansalvesi (sindaco, presidente del consiglio comunale e due assessori) diventano terreno di scontro. Ieri, la coalizione di Fabio Travaglini ha accusato i dimissionari, in primis l’ex sindaco Tiziana Magnacca, di usare «i simboli di partito come spillette».
Oggi, non si è fatta attendere la replica della lista animata da Magnacca, San Salvo Città Nuova che rivendica l’appartenenza all’area di centrodestra: «L’amministrazione di San Salvo è alternativa al centrosinistra, resta nell’area di centrodestra. Si è presentata come una colazione civica di centrodestra e tale è rimasta. Non è stata utilizzata alcuna spilletta di partito, come qualcuno aveva già insinuato sui palchi, abbiamo fatto leva sulle nostre forze senza lucrare su ingerenze esterne, differentemente dalla coalizione di centrosinistra.
Nessun salto di area, né sorprese ideologiche. Le liste civiche presentate agli elettori erano quattro e oggi amministrano le persone elette in quelle quattro liste che non sono cambiate per salti a sinistra».
«Invece c’è chi, all’inizio della carriera politica, era con il centrodestra, nei partiti della destra democristiana e poi è passato nella Democrazia Cristiana di sinistra, infine è approdato nel Pd (l’allusione è molto probabilmente ad Antonio Boschetti, ndr). Altri, candidatisi a qualsivoglia carica politica (sindaco, Provincia e Regione), senza mai essere eletti, dapprima con il simbolo di un partito centrista, poi schierandosi alla provincia col centrodestra, infine saltando dalla tessera di partito in liste civiche e concludendo col passaggio a sinistra». Quest’ultimo è un chiaro riferimento a Travaglini candidatosi, tra le varie esperienze, sindaco nel 2012 con l’Udc.
«Per concludere in bellezza – e qui il richiamo è a Nichi Argirò – c’è chi era simbolo e bandiera di Forza Italia e, dalla sera alla mattina, dopo una parentesi nella destra più estrema del movimento Noi con Salvini, non ha solo votato singolarmente a sinistra, ma si è addirittura candidato a sostegno di una coalizione di centrosinistra».
«Quale maggior esempio di incoerenza avrebbero potuto avere i cittadini di San Salvo se non quello di chi oggi si batte il petto richiamando alla coerenza. Ci saremmo aspettati, visto lo sconfinato palesarsi della non la coerenza delle idee e scelte, almeno il buon senso di non farsi paladini del valore della coerenza che per primi hanno violato, osteggiato e denigrato. Senza contare che alcuni consiglieri dell’attuale centrosinistra, eletti in una lista (Più San Salvo), sono approdati altrove, facendo prima un giretto in altre liste neppure presenti in consiglio comunale e, dunque, non volute dagli elettori. In conclusione, riteniamo che un po’ di sano buon senso non guasterebbe, così come non guasterebbe un serio impegno amministrativo in favore della città».