Dimissioni Lega, l’opposizione attacca: «Per Magnacca & Co. i simboli sono spillette da indossare»

Le liste che nell’ultima tornata elettorale amministrativa hanno sostenuto Fabio Travaglini commentano duramente le dimissioni dalla Lega di Emanuela De Nicolis, Tiziana Magnacca, Tony Faga e Carla Esposito. La notizia è quella di ieri: i citati amministratori sansalvesi e i sindaci di Villalfonsina, Mimmo Budano, e Civita d’Antino (L’Aquila), Sara Cicchinelli, hanno lasciato il Carroccio a meno di un mese dalle prossime Politiche.

«Come abbiamo spesso sostenuto durante la campagna elettorale per le Comunali, è ormai chiaro a tutti che, per Tiziana Magnacca e i suoi, i simboli di partito sono poco più che spillette da indossare al momento opportuno per ottenere un posto di prestigio, meglio se in Parlamento – affermano in una nota congiunta Più San Salvo, Partito Democratico, Azione Politica, Sinistra Civica Ecologista e Psi San Salvo – È notizia di ieri che Magnacca, De Nicolis, due assessori e chissà chi altro, abbandonano la Lega di Salvini, il partito a cui avevano aderito poco più di due anni fa quando, all’apice dei consensi, era facilmente prevedibile ottenere un maggior peso politico».

Le liste della coalizione di Travaglini durante l’ultimo comizio

«Tutto questo – continuano – a seguito delle politiche del 2018 e dell’umiliante secondo posto in lista per la Camera offerto alla Magnacca da Forza Italia che, con i voti dei sansalvesi, ha permesso l’elezione di Gianfranco Rotondi, (mai visto dalle nostre parti). Oggi lo schema si ripete: per giorni si è parlato insistentemente, sui giornali e tra gli addetti ai lavori, di una candidatura per la Magnacca alla Camera, che puntualmente non arriva. E dopo qualche giorno… tutti giù dal Carro!
Una migrazione di massa per abbandonare la Lega e approdare chissà dove: Fratelli D’Italia? Forza Italia? O addirittura nuovi orizzonti di Centro? Di sicuro in un gruppo che può garantire posti migliori. Sono le stesse persone che si appellavano a gran voce alla “coeeerenza” dai palchi in Piazza e che, come tutti gli imbonitori, sono stati presto smascherati un’altra volta».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *