Tempo di temi rimandati a settembre. Tra questi ci sono i progetti-simbolo dell’eterna procrastinazione (o dell’incapacità di portare a termine i grandi progetti): il nuovo ospedale e la variante alla Statale 16. Da anni se ne discute, nei mesi scorsi sembrava fosse arrivata un’accelerata definitiva, invece è tutto fermo e, almeno per ora, i due progetti non sono entrati neanche nella – per la verità ancora scarna – attuale campagna elettorale.
Il nuovo presidio sanitario – per il quale la Asl ha già i terreni di contrada Pozzitello – è atteso da oltre vent’anni, il “San Pio” mostra tutta la sua vetustà e, nonostante il grande sforzo degli operatori sanitari per assicurare livelli dignitosi di assistenza, la sanità del Vastese avrebbe bisogno di una casa adeguata. Prima delle Amministrative di San Salvo, in un appuntamento elettorale del centrodestra di fine maggio, il presidente della Regione, Marco Marsilio, aveva annunciato: «Il nuovo ospedale lo faremo per davvero con soldi fermi da 20 anni. I progetti sono al Ministero, speriamo ci siano poche osservazioni». Il progetto aggiornato (la prima versione è del 2000) prevede 225 posti letto e anche l’emodinamica e si candida a servire anche parte dell’utenza molisana, intento che – nonostante tutto sia ancora desolatamente solo sulla carta – nel marzo scorso provocò anche una presa di posizione del consiglio regionale della Regione Molise.
I tempi? La prima a fissare una nuova scadenza fu nel luglio 2021, lanciando la campagna elettorale del candidato sindaco Guido Giangiacomo, l’assessore regionale Nicoletta Verì che annunciava che la prima pietra sarebbe stata posta dalla filiera istituzionale di centrodestra (filiera poi non concretizzatasi nelle urne). Il presidente, nella conferenza stampa di presentazione del piano di riordino, ha parlato invece di «inizio dei cantieri» (non solo per Vasto, ma anche per gli altri nuovi ospedali) prima del termine di questa legislatura e di fine dei lavori durante la sua seconda legislatura (eventualmente 2024-2029).
A spegnere gli entusiasmi di Marsilio però poi arrivò, a distanza di qualche giorno dalle sue dichiarazioni a San Salvo, proprio il verbale del tavolo di monitoraggio ministeriale sul piano di riordino ospedaliero regionale: le segnalazioni e le correzioni, a differenza di quanto auspicato dal presidente, erano decine. I nuovi tempi, dopo le osservazioni del tavolo di monitoraggio, per ora, non si conoscono.
E la variante alla Statale 16? In aprile ha fatto registrare l’apice della discussione pubblica con scontri accesi non solo tra diversi schieramenti politici e tra Comune e Regione, ma anche tra il sindaco Francesco Menna e i rappresentanti della vicina San Salvo. Il famoso fronte unico, infatti, si è rotto. Vasto si è schierata con un “no” su tutta la linea nei riguardi del progetto che prevede la realizzazione di viadotti e tunnel sotto la città. Menna & Co. sono contro anche la versione “ridotta” dello stesso progetto, ovvero la realizzazione del lotto più a sud che partirebbe dall’uscita di Vasto Marina fino a San Salvo Marina. Il comune limitrofo, invece, si è schierato a favore di questa ipotesi non ritenendola vincolante per il futuro (rischio paventato da Menna).
Nel frattempo, tutto è fermo, ma l’estate ormai agli sgoccioli ha mostrato ancora una volta la necessità di una soluzione soprattutto nel clou della stagione turistica con tempi di percorrenza lievitati considerevolmente. Altra conferma c’è stata con il Jova Beach Party e la chiusura parziale della Statale 16. Il traffico verso Vasto è stato dirottato sulla Provinciale che, soprattutto nel primo giorno di concerto, dove centinaia di auto si sono riversate procedendo per lunghi tratti a passo d’uomo.