«Le persone, come dimostrano inequivocabilmente le foto, si sono addirittura arrampicate sulle dune, calpestandole, per assistere da lontano allo spettacolo». Torna a far sentire la sua voce la Stazione ornitologia abruzzese (Soa) dopo i due concerti di Jovanotti del 19 e del 20 agosto sulla spiaggia di Vasto Marina, secondo cui nell’area dell’evento e anche più a sud, sulle dune della Riserva naturale Marina di Vasto, sono state perpetrate «plurime violazioni di prescrizioni e norme di pianificazione e tutela naturalistica». Nell’area protetta «si sono fermati addirittura a campeggiare», mentre «nella tappa di Viareggio grazie alle denunce delle associazioni si tutelano gli habitat dunali transennandoli almeno per limitare i danni».
Massimo Pellegrini, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese «e laureato in scienze naturali», in una nota contesta i lavori fatti eseguire dall’amministrazione comunale di Vasto nell’area di Fosso Marino per consentire lo svolgimento dello spettacolo: «Associare il termine “pulizia” alla distruzione di tutti gli organismi presenti, come piante e animali, la dice lunga sulla conoscenza dei principi basilari di ecologia che pensavamo essere ormai in possesso di qualsiasi cittadino italiano».
Inoltre, «non è stata rispettata volutamente – afferma Pellegrini – la chiara indicazione della Valutazione di incidenza di girare il palco per non far investire l’area protetta dalle emissioni sonore e luminose del concerto. Ovviamente si tratta di un disturbo che avviene sul momento. In primo luogo ci chiediamo come mai il gestore per conto del Comune di Vasto, Legambiente, non abbia avuto nulla a che ridire su una cosa così rilevante che con ogni probabilità andrà a finire sui tavoli della Commissione europea che da tempo ha acceso un faro sull’Italia sul mancato rispetto della direttiva Habitat».