Monteodorisio, opposizione all’attacco: «Limitati nel nostro ruolo di consiglieri comunali»

È ancora scontro a Monteodorisio tra i consiglieri di opposizione e l’amministrazione comunale. Angela Menna (Chiarezza per Monteodorisio), Piefrancesco Galante e Nicola Generoso (Legati per Monteodorisio) e Stefano Moretti (Gruppo Misto) rendono note una serie di circostanze in cui l’amministrazione sarebbe stata inadempiente nei confronti del loro ruolo di consiglieri.

«In data 01/07/2022 abbiamo presentato via PEC, una richiesta di accesso agli atti, indirizzata al Sindaco, al Segretario Comunale e al Responsabile dell’Ufficio Tecnico, con relativa notifica di avvenuta registrazione al protocollo n.4021 del Comune, per prendere visione, con il relativo rilascio in copia digitale, di tutta la corrispondenza in entrata ed in uscita, degli atti amministrativi, richieste di integrazioni ed osservazioni fatte dal Comune di Monteodorisio, fino al 30/06/2022, in merito al progetto di Impianto di Produzione di Biometano. Da più di un mese tutto tace. Non si può decidere ad libitum di lasciare inevase richieste atte a vigilare sulle notizie e le informazioni utili all’espletamento del mandato elettivo, così come previsto dal regolamento comunale. In data 08/06/2022 abbiamo presentato anche un’interrogazione con risposta scritta, avente per oggetto l’attivazione del servizio streaming delle adunanze del Consiglio Comunale, con relativa notifica di avvenuta registrazione al protocollo n.3512 del 09/06/2022 del Comune. Non solo la risposta a nostro avviso è lacunosa, ma ci è pervenuta oltre i 30 giorni previsti dal Regolamento comunale», scrivono i quattro consiglieri.

Gli esponenti della minoranza hanno voluto portare la situazione all’attenzione del Prefetto di Chieti, con un esposto «per la mancata risposta scritta nei termini ad una nostra interrogazione, a cui il Sindaco ha dato seguito solo la nostra segnalazione. Dopo l’esposto, abbiamo ravvisato la necessità di tornare sul tema segnalando al Prefetto anche la limitazione del diritto di accesso agli atti sottoposti a legittimo controllo del consigliere comunale. Un atteggiamento inaccettabile che ancora una volta svilisce la reale funzione sia del Consiglio comunale che dei consiglieri stessi».

E poi l’accusa nei confronti di una «maggioranza non ci si confronta né con le opposizioni né con i cittadini, ma solo con qualche padrino politico che, dall’esterno, detta l’agenda politica del nostro paese». 

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