È fissata per lunedì l’autopsia disposta dalla Procura di Vasto per chiarire le cause della morte di Jois Pedone, il ventenne scomparso nella notte tra il 20 e il 21 agosto e trovato senza vita il giorno successivo a Punta Penna.
Il magistrato titolare dell’indagine, Vincenzo Chirico, ha affidato a Marco Piattelli, medico legale della Asl, l’incarico di eseguire l’esame autoptico.
Gli avvocati Carmine e Concetta Di Risio, che rappresentano i familiari del ragazzo, hanno nominato un perito di parte, il dottor Raffaele Ciccarese.
Jois studiava economia all’Università di Parma e lavorava d’estate al trabocco Cungarelle. Di lui non si avevano più notizie dal 20 agosto. Era tornato da poco dal lavoro quando la madre Mary lo aveva visto per l’ultima volta, all’una meno dieci, sul balcone di casa. Jois le aveva detto di voler uscire un po’ con due amici per svagarsi, visto che non usciva da una settimana.
Non vedendolo tornare a casa, il giorno successivo la donna aveva presentato una denuncia di scomparsa ai carabinieri di Vasto. I militari, nel ricostruire gli spostamenti del giovane, avevano scoperto che il suo cellulare aveva smesso di funzionare alle tre di notte in contrada Lebba, nella zona nord della città. Jois aveva preso un taxi e si era fatto portare fino a Punta Penna. Al tassista, che gli chiedeva il perché di quel viaggio notturno al porto, il ventenne aveva risposto di voler scattare delle foto per la ragazza. Il 22 agosto la guardia costiera ha ritrovato il corpo privo di vita. Ora va chiarito se la morte sia conseguenza di un gesto volontario oppure sia stata causata da qualcuno.