Non saranno tra i nuovi assunti. Sono i precari che, in piena pandemia, hanno lavorato negli ospedali della Asl di Pescara. Stamattina hanno manifestato nella città adriatica, davanti alla sede dell’assessorato regionale alla Sanità. Si sentono lavoratori di serie B. Sono gli operatori socio sanitari con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Non rientreranno nella stabilizzazione di coloro che hanno lavorato per almeno 18 mesi alle dipendenze della stessa azienda sanitaria. A settembre perderanno il posto perché formalmente non sono lavoratori subordinati., ma semplici collaboratori.
Sugli striscioni hanno scritto: “Gli oss co.co.co. abbandonati dalla Regione Abruzzo”, “Oss cococo, prima erori, poli inutili. Esclusi dalla stabilizzazione, proponiamo il contratto cococo al governo e ai parlamentari”, “Oss co.co.co., sul contratto collaboratori, ma nella realtà subordinati”. Con loro c’era il consigliere regionale Domenico Pettinari (M5S).
Nella stessa situazione si trovano 22 operatori socio sanitari della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Nei giorni scorsi Chiaro Quotidiano ha intervistato una di loro:
Ieri la Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha annunciato la stabilizzazione di 200 precari Tra questi, però, non rientreranno i 22 co.co.co.
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