Con la riapertura della Costa Contina «si recupera un pezzo importante di storia della città»

È tornata ad essere percorribile la Costa Contina, strada che collega il centro storico a Vasto Marina snodandosi tra gli antichi orti del costone orientale della città. Un sentiero che ha segnato la storia di Vasto, percorso dai portatori di panari di pesce che, da Vasto Marina, risalivano per la vendita del pescato in piazza del Popolo. Ed è lungo la Costa Contina, così come la vicina Dritta e le altre strade che un tempo risalivano verso la città, che è nato il brodetto di pesce alla vastese, fondato sullo scambio tra i prodotti del mare e quelli della terra che gli ortolani di un tempo coltivavano con passione. Nel corso dei decenni la strada è stata percorsa da generazioni di vastesi che andavano a piedi al mare, salvo poi venire abbandonata. Sei anni fa Giorgio Del Borrello, all’epoca presidente del Lions Club Vasto Host – oggi guidato da Maria Grazia Angelini -, lanciò all’amministrazione la proposta di recuperare strade antiche della città. Con la riapertura della Costa Contina un primo passo del progetto si è concretizzato.

Nell’area di Fonte Nuova ha preso il via ieri sera la cerimonia di inaugurazione del recupero della Costa Contina, realizzato grazie ad un fondo nazionale per l’efficientamento della mobilità sostenibile, considerando questa strada come collegamento pedonale e ciclabile tra centro e marina. Il sindaco Francesco Menna ha espresso i ringraziamenti ai tanti attori di questo progetto che ora dovrà essere completato con l’illuminazione e gli ultimi passaggi verso il mare.

Dopo aver raccolto la proposta dei Lions, l’amministrazione si è attivata, in particolare con l’ex vicesindaco Giuseppe Forte, per il dialogo con i proprietari dei terreni confinanti con il percorso della Costa Contina e per l’avvio dei lavori. A raccogliere il testimone è stata Licia Fioravante, che ha le deleghe ai lavori pubblici e al turismo, che ha puntato molto sul valore identitario di questa strada, come luogo in cui si incontravano gli uomini della marineria e gli ortolani, contribuendo a scrivere un pezzo di storia della città. Fioravante ha anche spiegato la scelta della data per l’inaugurazione. Il 5 agosto, infatti, è la festa della Madonna della Neve, protettrice degli ortolani Proprio poche decine di metri dopo l’inizio della strada c’era la cappella della Madonna della Neve, di cui oggi resta solo una porzione di muro.

Nel portare avanti questo progetto di recupero c’è stato il prezioso apporto di Italia Nostra del Vastese. Il presidente Davide Aquilano ha ricordato come il recupero di questa strada sia importante anche per la tutela del territorio. Molti degli orti, infatti, sono ormai abbandonati con la conseguenza che non vi è quella cura della terra – molto presente in passato – che, in una zona con forte presenza di acqua nel sottosuolo, contribuiva a mitigare gli effetti del dissesto. Un messaggio rilanciato anche da Filippo Menna, ricordando come delle oltre 50 peschiere che raccoglievano l’acqua in questa porzione di territorio oggi ne restano attive una ventina, con la conseguente perdita d’acqua nel sottosuolo.

Il recupero e la riapertura della Costa Contina «potrebbero sembrare un’opera di poco conto dal punto di vista qualitativo – ha detto Filippo Pietrocola, delegato di Vasto dell’Accademia Italiana della Cucina – ma ha uno straordinario valore perché questa è la nostra storia, quella dei nostri padri e dei nostri nonni». Forte il legame di questa strada e di tutte le altre della zona con il brodetto di pesce alla Vastese, attentamente disciplinato dall’Accademia della Cucina.

Dopo il taglio del nastro, preceduto dalla benedizione di Don Domenio Spagnoli, i numerosi presenti hanno potuto percorrere la Costa Contina, arrivando fino al complesso residenziale Itaca – in prossimità del quale termina il tracciato – ammirando il panorama e notando sia i tanti orti incolti che la grande quantità d’acqua che scorre nei canali. Due aspetti da considerare con attenzione per poter generare nuove azioni virtuose.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *