Sulla sicurezza dell’area del Jova beach party di Vasto Marina è scontro tra il Forum civico ecologista e l’amministrazione comunale. L’organizzazione ambientalista torna alla carica dopo le dichiarazioni dell’assessora al Turismo, Licia Fioravante.
Dichiarazioni che, secondo il Foce, «hanno finito per affossare l’amministrazione comunale in un cul de sac da cui uscirne è praticamente impossibile e, se solo non stessimo parlando di pubblica incolumità, soldi pubblici e tutela ambientale, ci sarebbe da ridere per la tragicomicità della situazione. L’assessora dice, testualmente: “È chiaro che, in caso di avverse condizioni meteo, il concerto [il Jova beach party] non si farebbe”. Come dire, avevano ragione le associazioni ambientaliste: il tombamento di Fosso Marino non può reggere la portata d’acqua anche a seguito di esilissime piogge (quella di mercoledì è stata di soli 6 millimetri d’acqua). Ma v’è di più: l’assessora Fioravante conferma tutto quanto da noi finora detto, ovvero che il concerto di Lorenzo Cherubini non può svolgersi in condizioni di sicurezza», sostiene il Forum civico ecologista. Data l’evidenza della dichiarazione, secondo cui in caso di pioggia il concerto non potrebbe svolgersi in condizioni di sicurezza e, dunque, andrebbe annullato, ci domandiamo: e semmai un temporale, come avviene normalmente in estate, arrivasse proprio nel bel mezzo del concerto? Come abbiamo avuto modo di dimostrare mercoledì scorso, lo scorrimento dell’acqua a Fosso Marino è immediato: non ci sarebbe tempo per evacuare la zona. Davvero il Comune di Vasto, la Trident e tutti gli enti preposti, si vogliono assumere un rischio di tale portata? L’assessora Fioravante, inoltre, come se non bastasse, mette il carico da novanta sostenendo che la rottura del tubo “non è stata causata dalla pressione dell’acqua, ma da un mezzo pesante che ha eseguito lavori di livellamento della zona”, facendo ricadere la responsabilità sui lavoratori e non sull’amministrazione comunale che ha approvato dei lavori fatti male con soldi pubblici, della collettività».
«Ma le dichiarazioni sono facilmente confutabili dalle foto che alleghiamo: il canale di Fosso Marino è delimitato da pali di legno, dunque il mezzo pesante non può passare vicino alla zona interessata; il tubo di scolo è ad una profondità di circa 60/70 cm, il che significa che il mezzo pesante sarebbe dovuto sprofondare di molto, il che appare impossibile (anche perché ci dovrebbe essere almeno un altro punto di cedimento, oltre a quello di rottura del tubo, e non c’è); sulla spiaggia intorno a Fosso Marino c’è la vegetazione, e com’è possibile appianare senza togliere anche la vegetazione?», chiede il Foce.
«Ultimo aspetto da non sottovalutare: pur non credendo alla storia della rottura del tubo per via di un mezzo pesante, pur volendola accettare per buona, perché mai il concerto non dovrebbe svolgersi se, stando a quanto detto dall’assessora, il tubo verrà riparato? È questa un’ulteriore ammissione di responsabilità laddove palesemente si ammette che anche a seguito dei lavori effettuati, cioè con tubo riparato, non si riuscirebbe mai a garantire la sicurezza degli spettatori? Ribadiamo la domanda: davvero il Comune di Vasto, la Trident e tutti gli enti preposti, si vogliono assumere un rischio di tale portata?».
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