L’ondata di maltempo di ieri pomeriggio ha causato danni anche sulla spiaggia di Vasto Marina, nell’area destinata ai concerti di Jovanotti del 19 e del 20 agosto. In spiaggia la vasca di raccolta delle acque di Fosso Marino, infatti, ha raggiunto il troppo pieno. L’acqua è sfociata a cielo aperto in mare facendo emergere il tubo di scolo che era sepolto sotto la sabbia. La tubatura si è spaccata, come si vede chiaramente in questa foto di Chiaro Quotidiano.
Augusto De Sanctis, presidente della Stazione ornitologica abruzzese, torna a criticare amministrazione comunale e Prefettura per la scelta del luogo in cui si svolgerà il Jova beach party. Decisione che, secondo il portavoce dell’associazione ambientalista, significa «far ballare su un corso d’acqua, Fosso Marino a Vasto, tombato per l’occasione, fosso che dopo soli 6 millimetri di pioggia si riprende il suo corso e distrugge miseramente il tubo della tombatura», scrive sul suo profilo Facebook. «Considerate che con gli eventi più importanti, diciamo quelli che accadono una volta ogni dieci anni, piove dieci volte tanto». De Sanctis sottolinea che «hanno speso 80mila euro di fondi pubblici per questo capolavoro».
A rincarare la dose arriva un comunicato congiunto di Italia Nostra–Consiglio regionale delle sezioni d’Abruzzo, Lega Italiana Protezione Uccelli, Arci Vasto, Forum Ambientalista ODV, CAI Abruzzo, Forum Civico Ecologista Vasto, Stazione Ornitologica Abruzzese, Gruppo Fratino Vasto, Forum H2O: «Se tutto ciò dovesse accadesse durante il concerto? Con la tombatura, non a caso vietata dalla legge (tra l’altro!), bisogna fare i calcoli idraulici sull’evento estremo che avviene una volta ogni 500 (cinquecento) anni. Immaginate non un forte temporale ormai “normale” ma quello che avviene una volta ogni cinquecento anni! Stiamo parlando di eventi con oltre 100 mm di pioggia se non molto di più. Il tutto in un bacino idrografico di piccole dimensioni dove l’onda di piena arriva in pochi istanti. Non a caso sia il Piano del Demanio Regionale sia quello comunale prevedono per il fosso la tutela e rinaturalizzazione. E’ tutta carta straccia? Inoltre le acque di Fosso Marino vanno risanate intercettando e sanzionando gli scarichi abusivi, non mettendo la “polvere” sotto la sabbia. Alle istituzioni e ai soggetti deputati al controllo e alla vigilanza, come NOE e Carabinieri-Forestali, rivolgiamo l’ennesimo appello: non si tombano i corsi d’acqua e non si permette di farci grandi eventi sopra. Bisogna fermarsi e mandare i concerti nei luoghi deputati come gli stadi: questa si chiama prevenzione e gestione del rischio».
Nei giorni scorsi quattro organizzazioni ecologiste avevano indetto una conferenza stampa a Pescara per protestare contro la decisione di «rendere calpestabile un corso d’acqua per fare un concerto».
Il “no” di 4 associazioni al Jova Beach: «I concerti si facciano negli stadi e non sulle spiagge»