Da domenica scorsa anche Cupello ha un’installazione alla memoria dei propri concittadini morti nel tentativo di raggiungere migliori condizioni di vita. Lo scorso fine settimana è stato infatti dedicato al ricordo del naufragio del piroscafo “Utopia” inabissatosi il 17 marzo 1891 nel golfo di Gibilterra con 880 persone a bordo di cui 562 perirono. Quella tragedia nel territorio è già nota perché tra le vittime c’erano anche 15 frainesi.
L’amministrazione comunale e il team di ricerca della biblioteca comunale di Cupello hanno voluto così ricordare la triste sorte di tre concittadini: Maria Angelini di 26 anni, Luigi Napoleone Tasca di 7 e Sebastiano Maranca di 31. Un altro cupellese, Antonio Antenucci, riuscì a salvarsi e fu reimbarcato e riuscì a raggiungere New York. Un lavoro di ricerca, quello dei volontari, non semplice e durato un anno durante il quale sono state ricostruite le storie e le genealogie dei diversi protagonisti.
Al frutto di questo lavoro sono stati dedicati due giorni iniziati sabato scorso con la proiezione del film Nuovomondo di Emanuele Crialese. Domenica, invece, c’è stata la presentazione del libro Utopia. Il naufragio tra cronaca e storia di Pina Mafadda, presente in sala. Per l’occasione sono intervenuti, oltre ai rappresentanti istituzionali e al team di ricerca della biblioteca, anche Marino Valentini, storico originario di Fraine che ha curato la prima edizione dello stesso volume, e il bibliotecario Gianni Timpone.
La memoria degli sfortunati concittadini si è concretizzata nell’installazione commemorativa in ferro e travertino rappresentante il piroscafo realizzata da Michele Baldassarre e Michele Mazzarella e apposta nel giardino della chiesa della Madonna del Ponte con la cornice pittorica di Gisela Tabaracci.
L’intensa ed emozionante giornata si è conclusa con lo spettacolo teatrale Utopia: storie di sogni interrotti coordinato da Giuliana Antenucci e con Antonella Di Loreto, Antonio Forgione, Antonia Forte e Sofia Giuliani.
Soddisfatta l’assessore alle Politiche sociali e all’Associazionismo, Giuliana Chioli, che ha partecipato alle ricerche e che ringrazia quanti hanno permesso la serie di eventi: «Un grazie sincero alla prof.ssa Pina Mafodda, storica, ricercatrice e scrittrice, che ci ha spalancato le porte della conoscenza su una storia anche nostra, al dott. Marino Valentini, storico e ccrittore, che ci ha sostenuti con materiali e approfondimenti interessantissimi sulla famiglia Tasca in particolare e al bibliotecario Gianni Timpone che ci ha accompagnati tra ricerche genealogiche e documentali. Ringrazio, inoltre, sentitamente: il team della nostra biblioteca comunale, uno per uno, con cui lavoro e mi confronto quotidianamente, per il suo encomiabile entusiasmo, per la serietà, l’abnegazione e per l’elevato senso civico che lo contraddistingue in tutte le attività che ha portato e sta portando avanti. Grazie a Giuliana Antenucci e a tutti gli interpreti dello spettacolo teatrale, a Michele Baldassarre, Michele Mazzarella e Gisela Tabaracci per l’installazione commemorativa e a tutti quanti coloro che hanno contribuito».
«Un naufragio è un terremoto senza polvere – conclude Chioli – È la stessa agonia feroce. Il soffio del caso che divide i sommersi e i salvati. E l’affollatissima sala consiliare ci ha testimoniato tutto il sentimento di vicinanza a fratelli e sorelle che hanno vissuto un’esperienza storica in cui ciascuno di noi e delle nostre famiglie affonda, in qualche modo, le proprie radici».