Continua a rimanere chiuso il cancello dell’Agenzia per la Promozione Culturale di Vasto. La struttura, chiusa ormai da più di un anno e mezzo, rischia di diventare una “cattedrale nel deserto”. Al suo interno migliaia di libri, un’emeroteca e un auditorium, in cui da troppo tempo non risuonano i passi dei visitatori. Responsabile del fermo delle attività, la carenza di personale.
A nulla sono valse, finora, le sollecitazioni dell’assessore alla Cultura Nicola Della Gatta, che, insieme al Consiglio comunale, vorrebbe restituire il polo ai cittadini vastesi. Operazione che, però, richiede l’intervento della Regione Abruzzo, Ente responsabile del Centro, e dell’assessore regionale Daniele D’Amario. Necessità e relative difficoltà di cui Della Gatta, nei mesi scorsi, aveva parlato anche a Chiaro Quotidiano [LEGGI].
Tra gli ultimi a denunciare la chiusura prolungata della biblioteca di via Michetti e a parlare di «promesse disattese dal governo regionale», il consigliere comunale Giuseppe Forte [LEGGI]. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Pietro Smargiassi, invece, suggerisce ai colleghi in Regione di seguire l’esempio “virtuoso” del Comune di Pineto, impiegando come personale della struttura i percettori di reddito di cittadinanza, per ridare nuova vita alla biblioteca [LEGGI].
L’amministrazione comunale sta lavorando a delle idee per restituire alla città una delle sue strutture simbolo e, chissà, magari la soluzione è proprio dietro l’angolo. Ma una cosa è certa: la cultura non vede l’ora di tornare a casa.