Di Giuseppantonio (Udc): «La Regione aiuti il commercio di vicinato»

Sostenere gli operatori commerciali abruzzesi, partecipando per esempio ai bandi europei o individuando altre risorse nazionali o regionali a favore dei negozi di vicinato. E’ quanto chiede alla Regione Abruzzo la direzione regionale dell’Udc presieduta dal segretario Enrico Di Giuseppantonio, prendendo spunto dall’analoga iniziativa promossa da altre regioni e città italiane proprio per sostenere il commercio di vicinato, settore che tentenna e mostra difficoltà nel ripartire dopo la pandemia e per la crisi economica. «Se dal turismo arrivano segnali incoraggianti non si può dire altrettanto per il commercio – sottolinea Di Giuseppantonio -. Per questa ragione è urgente agire e la Regione, in sinergia con i Comuni e le associazioni di categoria, può e deve compiere tutti i passi necessari per aiutare il settore. Alcune Regioni – prosegue il segretario – e comuni, ad esempio, si sono già mossi con contributi per la realizzazione  di progetti di sviluppo commerciale in ambiti di intervento che vanno dall’innovazione alla specializzazione e personalizzazione dell’offerta, per migliorare gli spazi di vendita, per la digitalizzazione. Inoltre, per la sostenibilità ambientale, per l’abbattimento delle barriere architettoniche sull’ uso e valorizzazione dello spazio pubblico, ad esempio, allestimenti, interventi di arredo. Tenendo conto anche dei lavori di ristrutturazione dei locali, nell’acquisto delle attrezzature,  di beni e servizi e per le spese di gestione. 

I contributi economici per salvare i negozi abruzzesi – afferma il segretario Di Giuseppantonio, che è anche sindaco di Fossacesia – devono sostenere  un progetto che punta sul valore che le attività commerciali rivestono per i piccoli centri e per  le città: un presidio economico ma anche sociale e urbanistico, in grado di qualificare l’ambiente esterno in cui sono collocate. Per questo dobbiamo puntare a finanziare, con contributi a fondo perduto, sia lavori strutturali sia attività in rete con altri esercizi di vicinato, così da qualificare i luoghi e caratterizzarli rispetto ad una specifica offerta. L’Abruzzo ha molti punti vendita cosiddetti di vicinato ed ognuno di questi che chiude diventa una grave perdita economica per le famiglie di commercianti e per la collettività».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *