Il “no” di 4 associazioni al Jova Beach: «I concerti si facciano negli stadi e non sulle spiagge»

Il Jova Beach Party «è un’iniziativa insostenibile perché le spiagge non sono cumuli di sabbia inerte ma luoghi dove vivono piante e animali, spesso rarissimi». Si è tenuta questa mattina a Pescara la conferenza stampa di Lipu, Stazione Ornitologica Abruzzese, Arci Vasto e Gruppo Fratino Vasto per dire “No” al mega-concerto in programma sulla spiaggia di Vasto Marina.

Le associazioni hanno presentato una nutrita serie di osservazioni alla Vinca. Al centro della disanima di stamattina soprattutto il capitolo Fosso Marino: «Se per fare un concerto si tomba e rende calpestabile un corso d’acqua naturale si infrange non solo qualsiasi principio basilare di ecologia ma a nostro avviso anche quelli relativi alla prevenzione dei rischi per la pubblica incolumità. Che accadrebbe in caso di nubifragio? Le previsioni dei piani demaniali sia a scala regionale che comunale prevedevano per Fosso Marino la tutela, essendo anche area di nidificazione e alimentazione del Fratino. Andava pure disinquinato intercettando gli scarichi abusivi e perseguendo chi viola le leggi, migliorato con opere di rinaturalizzazione previa piantumazione di altre piante delle dune e reso fruibile con percorsi, staccionate, bacheche e cartelli. Non doveva certo essere snaturato per la successiva trasformazione in pista da ballo per un’iniziativa di un privato. Tanti scienziati e ricercatori stanno duramente contestando la scelta di rendere le spiagge delle discoteche: la risoluzione al Convegno nazionale degli Ornitologi svoltasi a Napoli, la recente lettera del presidente del Centro Italiano Studi Ornitologici, Prof. Bogliani, accademico, sulla criticità della tappa di Roccella, la Società Italiana di Geologia Ambientale che ha preso posizione sulla tappa di Barletta».  

Fosso Marino dall’alto

«Fosso Marino, nello Studio di incidenza, è descritta come area oggi priva di elementi naturali, a causa degli interventi svolti dal comune a marzo-aprile. Questo è vero, peccato però che lo Studio certifichi come il Comune di Vasto abbia considerato come carta straccia le stesse richieste del proprio consulente che in una ben pagata relazione di marzo 2022 riconosceva la necessità di tutelare la residua vegetazione delle spiagge protetta dalla regione, come il Ginestrino delle spiagge. Tutto è stato spazzato via dal Comune con circa 80mila euro di denaro pubblico spesi per un intervento che ha tra l’altro fortemente peggiorato la condizione del corso d’acqua. Nel documento ci sono altre palesi incongruenze come lo spostamento delle giostre verso un’area notoriamente importante per il fratino» dato come ancora da effettuarsi «mentre è già realtà essendo avvenuta da tempo, in pieno periodo riproduttivo per giunta».

Altro punto critico evidenziato dalle associazioni è il posizionamento di palco, amplificatori e luci in direzione della riserva naturale Marina di Vasto e delle relative dune «distanti solo 750 metri». «Si dovrebbero ruotare di almeno 180 gradi per mitigare l’incidenza delle emissioni luminose e sonore che possono impattare sulla rara fauna presente».
Lacune sono state riscontrate anche dal controllo di afflusso e deflusso degli spettatori «considerando l’altissimo rischio di bivacco e calpestio delle dune nella vicinissima Riserva».

Poi, la conclusione con l’invito a spostare i concerti in luoghi più consoni: «Invece di assediare e occupare le spiagge, perché non continuare a usare i luoghi deputati a questi eventi, come stadi e piazze. Oppure, come suggerito dalle associazioni pugliesi, andare nei luoghi del disastro industriale e ambientale, dall’Ilva a Marghera, da Gela a Porto Torres, da Brindisi a Falconara. Un passo forse troppo grande per Jovanotti e i suoi sponsor?».

La querelle del Jova Beach è destinata a proseguire, stamattina il sindaco Francesco Menna ha reso noto la lettera inviata al ministro Cingolani con riferimenti alla precedente presa di posizione della LNDC Animal Protection chiedendogli di «porre termine al clima di allarmismo psicologico ed eco-ambientale prospettatoLe, per un concerto che si svolgerà invece nel pieno rispetto della natura e dell’ecosistema circostante».

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