«La sua gentilezza resterà per sempre»: la città saluta il signor Venditti

Sono stati tanti i lancianesi che questa mattina hanno voluto portare il loro ultimo saluto a Lucio Venditti, voce ed autentico monumento della storia recente di Lanciano, scomparso ieri all’età di 88 anni. Sul sagrato della chiesa di San Pietro Apostolo sia prima che dopo il rito funebre, sono stati i ricordi a farla da padrone e tra le parole e le conversazioni di tanti cittadini e persone comuni, un aggettivo è risuonato quale comune denominatore: “la naturale gentilezza” che accompagnata al suo inconfondibile sorriso di uomo intelligente ed appassionato, hanno caratterizzato i mille pensieri di ricordo per il signor Lucio com’era spesso affettuosamente chiamato.

Un uomo di altri tempi che con il suo lavoro nella storica ditta di famiglia ha raccontato ed attraversato i grandi e piccoli momenti di Lanciano, scandendoli con la sua inconfondibile voce sia nella normale quotidianità che nei grandi appuntamenti ed eventi. Eventi e tradizioni come il Dono o le Feste di Settembre che ora senza il suo particolare modo e tono di raccontarli non saranno più gli stessi. Un rapporto stretto e viscerale quello tra Lucio Venditti e Lanciano, città a cui ha davvero dato tutto se stesso e di cui era profondamente innamorato, un legame che anche oggi è sembrato volersi rinsaldare ancora di più grazie alla sciarpa rossonera con su scritto “Città di Lanciano” che ne ha avvolto il feretro durante l’ultimo viaggio.

Durante l’omelia don Vincent Mathew parroco della chiesa di San Pietro oltre a ricordarne i valori e le tante virtù lo ha paragonato a San Giovanni Battista, perchè nello stesso modo in cui il celebre santo, «ha anticipato al mondo la parola, gli insegnamenti e la prossima venuta di Gesù, Venditti ha raccontato e attraversato con dolcezza, sensibilità e discrezione un pezzo di storia importante della nostra comunità». Ai tanti ricordi che da ieri hanno affollato il web ed i social network si è poi aggiunto quello personale ed intimo del sindaco Filippo Paolini che dal pulpito della chiesa ha raccontato così il suo rapporto con il signor Venditti: “Conosco Lucio da tantissimi anni – ha affermato il primo cittadino frentano – e posso dirvi che grazie a questo rapporto duraturo avevo “diritto” anche ad una certa confidenza con lui.

Mi capitava spesso di passare nel suo storico negozio su corso Trento e Trieste e di discutere con lui dei progetti ed il futuro della nostra città: era una persona molto arguta e sempre con tantissime idee nella testa: raccontarlo qui con poche parole non è per me facile ma vorrei farlo ripensando alla prima volta che lo conobbi: io – ha continuato Paolini – ero ancora un ragazzetto con i pantaloni corti e lui un giovane uomo quando venne per la prima volta in casa nostra per consegnarci il nuovo televisore a colori: un qualcosa di eccezionale ed ancora sconosciuto all’epoca. Ricordo la nostra felicità ma anche e soprattutto la sua nel consegnarci la tv, e della sua straordinaria passione per quel lavoro che lo spingeva non solo a fare lo stesso con tutti i clienti a cui portava personalmente le radio, le tv e tutte le tecnologia vendute nel suo negozio, ma con cui s’instaurava un rapporto vero e sincero.

Non posso scordare le lunghe conversazioni che intratteneva a casa nostra con i miei famigliari, a testimonianza di un rapporto tra commerciante e cliente che era vero e non freddo e asettico come succede ora. Del resto – ha concluso il sindaco – se la ditta Venditti ha attraversato oltre ottant’anni di storia e di vita lo si deve soprattutto a lui, ai suoi valori veri ed all’amore per quel lavoro, amore che ha saputo tramandare e trasmettere a tutta la sua famiglia ed in particolare al figlio e degno erede Angelo».

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