«È stata un’esperienza fantastica, le emozioni sono state tante». Sono raggianti Chiara Santoro (di Vasto) e Filomena Piccirilli (di Pollutri) dopo aver portato a termine la traversata a nuoto dello Stretto di Messina. Una sfida personale, «per vincere le paure», come ci avevano raccontato alla vigilia della partenza della Sicilia. I 50 partecipanti all’esperienza guidata dal formatore Daniele Di Benedetti sono stati divisi in due gruppi. Chiara Santoro ha nuotato giovedì mattina, Filomena Piccirilli ieri mattina. «All’inizio c’è stato un po’ di dispiacere per non aver potuto nuotare insieme – racconta Santoro -, però è stato anche bello poterci dare sostegno l’una con l’altra».
Nella nuotata dalla sponda siciliana a quella calabra dello Stretto, le due giovani professioniste si sono fatte valere. «Ed è stato bellissimo entrare in acqua anche con le paure, con la consapevolezza che sarei dovuta andare affrontando la paura per le meduse, la paura della profondità – racconta Chiara Santoro -. Mi sono dovuta ricredere perché questa profondità era un blu intenso, qualcosa che non immaginavo fosse così bello. Ho nuotato senza tantissime preoccupazioni, solo qualche pensiero sulle meduse da schivare. Ma lo trovo come una parabola della vita in generale. A volte capitano situazioni in cui dobbiamo schivare le difficoltà che ci si presentano».
All’arrivo «è stata una festa, per me stessa, per aver affrontato una paura che temevo. Ho rivisto gli allenamenti fatti da sola in piscina, al mare con Filomena. È stata una bellissima conclusione, sono scoppiata in un pianto di gioia e di emozione. L’emozione è quella della consapevolezza che, se affrontiamo le nostre paure, riusciamo a credere più in noi stessi e sappiamo che possiamo affrontare tutto ciò che vogliamo con determinazione e costanza. L’emozione nell’arrivo e nel riabbracciarci è stato bellissimo. Tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi l’abbiamo visto concretizzarsi. È stata una felicità incredibile».
Emozioni condivise anche da Filomena Piccirilli. «Per me è come aver attraversato due volte lo Stretto. La prima con Chiara, seguendola con la diretta. Ero con tutto il gruppo che non nuotava giovedì a seguirla, quando l’ho vista arrivare c’è stato un pianto di gioia. Nel fare la mia traversata non ho provato tanta gioia quanto nel vedere Chiara arrivare e toccare quello scoglio. Però quando ero in mare è stato bellissimo vedere quel blu emozionante – dice Piccirilli – .
Ho capito che realizzare i propri sogni ti dà la felicità, ma sostenere un altro a realizzare il suo sogno di fa vivere quella felicità centuplicata. Quando è toccato a me Chiara è venuta a fare il tifo, è stato emozionante sentirla lì vicina. Anche se non siamo state in acqua contemporaneamente questo Stretto lo abbiamo fatto insieme. Consiglio a tutte le persone di sfidarsi, andare oltre le proprie paure. Solo andando oltre le paure ci accorgiamo che siamo molto più di ciò che crediamo di essere».