In una nota diffusa alla stampa, l’ex assessore ed attuale consigliere di Azione, Giacinto Verna, pone l’attenzione sul ritardo nella presentazione del bilancio di previsione del Comune di Lanciano. «Sono passati dieci giorni dal consiglio comunale – si legge nel comunicato – che ha approvato il bilancio consuntivo: altri dieci giorni nei quali non è ancora riuscito a vedere la luce il primo bilancio di previsione della giunta Paolini. Se anche dovesse arrivare in giunta oggi, non sarà che a ridosso di Ferragosto che il consiglio comunale potrà discutere, ed eventualmente approvare, un nuovo documento di programmazione finanziaria che consenta di investire nelle necessità e nelle aspettative dei lancianesi. Come avevano già dimostrato i primi nove mesi di consiliatura – prosegue Verna – evidentemente chi ha preso il timone di palazzo di città non è il fuoriclasse che aveva assicurato di essere agli elettori.
Ciò non mi meraviglia. Piuttosto mi preoccupa, nell’interesse della città, la difficoltà che questa maggioranza ha nel chiudere il primo documento di programmazione finanziaria che deve realizzare interamente con le proprie mani. Che ci sia una discussione forte e accesa sul bilancio di previsione, lo hanno certificato gli interventi di alcuni esponenti della maggioranza nell’ultimo consiglio. Da più parti nel centrodestra si levano voci che chiedono il bilancio subito, nonostante l’ultima proroga del Governo abbia spostato al 31 luglio il termine per l’approvazione: voci che chiedono un bilancio per dimostrare le capacità di amministrare promessa in campagna elettorale, e di dimostrarla con un bilancio ricco di investimenti». Secondo Verna, servirebbe un bilancio coraggioso, che dia sostanza e slancio a Lanciano: «ma purtroppo questo prendere tempo e questo cincischiare non lasciano presagire nulla di buono. Anzi, si prefigura un ritorno all’immobilismo e alle mediazioni estenuanti che avevano caratterizzato il centrodestra fino al 2011, e che stavolta potranno in parte essere mitigati dai fondi del Pnrr.
Ma purtroppo il Pnrr potrà essere al massimo un palliativo per curare una povertà di idee e una mancanza di progettualità che avrebbero bisogno di ben altra medicina. Il tutto – conclude la nota – mentre i lancianesi si preparano a ingoiare la pillola amara degli aumenti Tari per famiglie, imprese e studi professionali, e degli aumenti del tributo su passi carrai e pubblicità sui tendaggi delle attività. Di contro non sono previste diminuzioni per l’Imu e sono un’incognita tariffe per servizi a domanda individuale come mensa e trasporto scolastico e utilizzo impianti sportivi».