Polizia penitenziaria, Sappe: «Nostri appelli su carenza di personale rimangono inascoltati»

«I nostri appelli sulla carenza di personale rimangono inascoltati». La segreteria locale del Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria, torna a denunciare situazioni di difficoltà dopo l’ultimo episodio di violenza che si è verificato ieri nella Casa Lavoro di Vasto. «Nel tardo pomeriggio del 5 luglio – scrive il segretario locale Giovanni Notarangelo – presso la seconda sezione due internati sono stati aggrediti da altri due internati mettendo a serio rischio l’ordine e la sicurezza dell’Istituto».

Il segretario locale del sindacato riferisce come «il poco personale presente, con molta celerità, si è recato sul piano detentivo cercando di arginare la colluttazione scaturita tra gli internati. Un Ispettore, due Assistenti Capo Coordinatori e due Assistenti, hanno rischiato grosso e solo grazie alla loro esperienza ormai decennale sono riusciti a riportate la calma scongiurando il peggio, ma gli stessi sono stati costretti loro mal grado a subire violenza verbale, minacce, ingiurie, oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale».

Il sindacato evidenzia come «il grido di allarme lanciato diversi anni fa presso i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rimane inascoltato. Non è più tollerabile ospitare in una struttura che si definisce Casa Lavoro una altissima percentuale di internati con seri problemi psichiatrici e fisici certo non idonei a poter svolgere mansione lavorative».

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