Scambi culturali, amicizie e viaggi alla scoperta della vecchia Europa: sono attività che fanno storicamente parte del dna dell’Associazione Culturale “Il Mastrogiurato” fin dal lontano 1981, anno della sua fondazione. Il progetto e la volontà di tutti i soci non si limita infatti, al pur gravoso compito di organizzare il grande corteo storico e la solenne cerimonia d’investitura di settembre ma, incarnando appieno lo spirito delle antiche fiere di Lanciano, anche quello di conoscere le tante realtà operanti nella Federazione Europea Giochi Storici e di stringere rapporti e conoscenze che negli anni si sono consolidate diventando sempre più strette e durature. Un’attività che è anche di promozione turistica e culturale con cui i membri del sodalizio portano il nome di Lanciano e la sua millenaria storia tra borghi, castelli e rievocazioni storiche di tantissimi paesi. Dalla Francia, passando per Spagna, Germania e addirittura gli Stati Uniti, sono state tante le mete in cui, i vessilli dell’antico magistrato istituito dai sovrani angioini, hanno sventolato nel cielo facendo conoscere ed amare i simboli di un periodo storico, il Medioevo, il cui fascino, mistero e leggenda restano ancora immutati anche in una società sempre proiettata al futuro come la nostra.
Ma tra le tante nazioni sparse sulla cartina dell’Europa, una ha un posto particolare nel cuore e nei pensieri di tutta l’associazione: l’Ungheria ed in particolare la cittadina di Visegrád, una piccola località a pochi chilometri dalla capitale Budapest, che sorge su un’ansa del Danubio. Un posto magico dove ogni anno in luglio, si tengono i Giochi Internazionali di Palazzo, una straordinaria manifestazione storica che dal 1985, commemora uno degli eventi più significativi del Medioevo, il congresso tenutosi appunto a Visegrád nel 1335. A Giochi che rappresentano il festival storico più antico dell’Ungheria, partecipano ospiti e delegazioni provenienti non solo dalla regione del bacino dei Carpazi ma da oltre dieci paesi d’Europa. Un angolo di Medioevo che con i suoi boschi e castelli affascinava il compianto presidente Danilo Marfisi. Oggi martedì 5 luglio la delegazione del Mastrogiurato è partita per tornare a far visita agli amici magiari e per portare i suoi spettacoli nella tre giorni di eventi in calendario da venerdì 8 a domenica 10 luglio. Dopo due anni di stop l’associazione torna dunque a mettersi in cammino ma inevitabilmente senza Danilo non sarà la stessa cosa.
Ricordi, emozioni e sensazioni che l’attuale presidente Mario La Farciola ci racconta, non senza commozione per l’amico fraterno con cui per lunghi anni ha condiviso questa passione: «Dopo tre anni di stop a causa della pandemia saremo nuovamente a Visegrád: siamo felici di tornare in Ungheria ma al tempo stesso, io personalmente provo tante sensazioni contrastanti e so che nel mettere il piede sul primo scalino del bus, ogni pensiero sarà inevitabilmente per Danilo. Sarà difficile e “strano” – continua La Farciola – non vederlo al mio fianco e dopo ventidue anni di viaggi, in cui abbiamo condiviso tutto mi sentirò sicuramente più solo ed in balia della nostalgia». Quello tra Mario e Danilo era un rapporto speciale, un’amicizia forte e cementata da anni e anni di progetti, interessi ed impegni condivisi, tanto che per tutti i lancianesi è impossibile parlare di Mastrogiurato senza fare il loro nome.
«Per noi Visegrád era ed è come una seconda casa ed i nostri viaggi in Ungheria non si limitavano al periodo della rievocazione storica, ma spesso si ripetevano anche due o tre volte l’anno. Avevamo stretto anche un accordo con il Conservatorio di Budapest ed in diverse occasioni abbiamo portato a Lanciano musicisti ed artisti per farli esibire nella nostra città». E se il nome di Lanciano è stimato ed in Ungheria c’è grande attesa per la visita degli amici italiani il merito lo si deve soprattutto a Danilo Marfisi e Mario La Farciola: «Ogni volta che ci rechiamo lì ci attendono con ansia e la loro ospitalità nei nostri confronti è davvero encomiabile: nei giorni precedenti la nostra partenza, ricevo continuamente le loro telefonate e fanno sempre l’impossibile per farci sentire come a casa». Organizzare un viaggio così lungo , che, quest’anno porterà in Ungheria circa cinquanta persone, non è facile ed anche in questa occasione il pensiero del presidente va a Danilo. «In tutti questi anni ci siamo sempre divisi gli oneri dell’organizzazione insieme, chi pensando alla parte diciamo logistica e chi a quella burocratica e relativa ai permessi ed ai documenti necessari.
Quest’anno – sottolinea Mario – pur con il sostegno degli amici dell’associazione mi sono ritrovato solo a sbrigare ogni cosa, ma pur tra le inevitabili difficoltà tutto è andato per il meglio: sono certo che da lassù Danilo abbia continuato a modo a suo ad aiutarmi ed a guidarci in ogni passo da compiere». Quello di scena a Visegrád è un evento davvero particolare, unico nel suo genere e, proprio dalle parole del presidente, possiamo provare ad immaginare cosa accade in questi giorni tanto attesi, «Al di là della location che è davvero particolare con due castelli ed un paesaggio fluviale molto panoramico, quello che viene organizzato è a tutti gli effetti un torneo cavalleresco con i cavalieri armati che si sfidano sui loro destrieri. Una parte importante – prosegue il nostro interlocutore – la svolgono inoltre i combattimenti che sono simili a quelli che il loro gruppo storico ripropone durante la nostra Settimana Medievale. A Visegrád – continua – c’è una tradizione antichissima e molto radicata sull’uso delle armi da combattimento medievali e le loro esibizioni così curate e particolari nascono oltre che dalla passione, da tanto allenamento e da una specie di addestramento che iniziano a praticare fin da bambini».
Affascinante è anche il luogo in cui questa manifestazione avviene: «Negli anni – afferma ancora La Farciola – hanno realizzato un grande anfiteatro in legno con posti a sedere (che quest’anno sarà anche dotato di coperture): una sorta di arena che può contenere circa 3500 posti con ingressi a pagamento e che è continuamente traboccante di turisti, visitatori ed appassionati: basti pensare – sottolinea il presidente – che ogni giorni dalla vicina Budapest, arrivano barche e traghetti cariche di turisti ansiosi di poter assistere a questi giochi di palazzo». Un rapporto lungo quello tra Italia ed Ungheria che negli anni ha continuato a rafforzarsi «Con Visegrád ed in particolare con i cavalieri dell’Ordine di San Giorgio abbiamo un’unione molto forte, un legame che Danilo Marfisi ha contribuito a rafforzare negli anni e di cui noi oggi ereditiamo i frutti: sicuramente – afferma Mario – sarà organizzato un momento d’incontro per ricordarlo e sono certo che lui, ovunque sia adesso sarà felice nel rivederci nuovamente uniti, in attesa di poterli avere di nuovo ospiti a Lanciano per la nuova edizione del Mastrogiurato».
La nostra conversazione con il presidente Mario La Farciola, si chiude con un piccolo aneddoto che testimonia ancora di più il legame che c’era tra Danilo Marfisi e quest’antica cittadina della terra magiara: «Danilo voleva comprare casa a Visegrád, di cui era anche cittadino onorario: aveva scelto e visto l’immobile ed era tutto fatto ma al momento della firma dell’atto, il proprietario si tirò inspiegabilmente indietro e non se ne fece più nulla». Misteri della vita e di un destino non benevolo che ha privato troppo presto Lanciano di una persona unica qual’era Danilo Marfisi, il cui nome, sorriso e passione per il Medioevo continuano a vivere in tutti quelli che l’hanno conosciuto ed amato anche in questa lontana sponda del grande fiume Danubio.