I sindaci Guardiagrele, Casoli e Gissi insoddisfatti: «Aumentano i disservizi sanitari, no alla chiusura notturna dei Ppi» 

Nota congiunta dei sindaci di Guardiagrele, Casoli e Gissi (Donatello Di Prinzio, Massimo Tiberini e Agostino Chieffo) sui disservizi sanitari nelle aree interne che continuano a registrarsi nonostante le ripetute rassicurazioni nel corso del tempo di Regione e Asl. Ultima nota dolente è la nuova ventilata chiusura notturna dei Punti di primo intervento.

«Ormai da troppo tempo i nostri territori subiscono la carenza di medici nei Punti di primo intervento di Guardiagrele, Casoli e Gissi – scrivono i tre primi cittadini – Il Ppi è un punto di primo accesso del cittadino per avere le prime cure per poi essere stabilizzato e portato nei presidi ospedalieri attrezzati, e i nostri Ppi sono il primo avamposto di tutti i comuni montani e pedemontani, ma questo sembra che alla Asl ed alla Regione non interessi. I medici del Ppi dei tre presidi sanitari sono ormai allo stremo per i turni di lavoro disumani, anche nonostante l’aiuto che viene prestato a loro da altri medici con orari aggiuntivi, ma non garantiscono la continuità e la possibilità di coprire i tre turni con serenità. Gli stessi medici devono augurarsi di non ammalarsi perché non sanno come coprire il turno». 

Il Ppi di Gissi

«Però anziché trovare soluzioni per garantire la salute ai cittadini, ogni anno, nell’approssimarsi della stagione estiva si comincia a parlare di chiusura notturna di questi tre centri. Noi non ci stiamo, rivendichiamo una medicina del territorio che sia all’avanguardia e che garantisca la salute e la sicurezza dei cittadini 24 ore al giorno. Non solo per le aree interne ma anche per tutti gli altri cittadini che devono accedere ai Pronto Soccorso di Chieti, Lanciano e Vasto e sono costretti a fare lunghe attese anche di 12-14 ore. Non solo per i medici dei Ppi, ma anche per i medici dei pronto soccorso degli ospedali maggiori, che si trovano a fare turni strazianti con un numero elevato di accessi, con pazienti lasciati sulle barelle nei corridoi o nelle stanze di osservazione breve per ore e ore senza che nessuno possa dare loro risposte». 

«Tutto questo non è più tollerabile. Chiediamo che nei tre Ppi di Guardiagrele, Casoli e Gissi vengano coperti i tre turni con medici strutturati, e solo per ferie o malattie ricorrere a ore aggiuntive. Poi, ci sono i paradossi, vediamo articoli strani, come quello apparso su Il Centro di qualche giorno fa, dove il Sindaco di Francavilla al Mare annunciava l’apertura di un “mini Pronto Soccorso” a Francavilla, con tanto di ringraziamento alla Regione per aver contribuito al risultato. Se la Regione vuole spostare la sanità sulla costa, che lo dicesse a chiare lettere, così sappiamo che c’è un confine fisico e da quel confine non passerà più neanche un consigliere regionale, così i cittadini sapranno benissimo di chi sarà la colpa dello spopolamento dei nostri centri e di tutti i centri montani e pedemontani». 

«Chiediamo un confronto serio con Regione e Asl affinchè si possa riorganizzare il servizio sanitario del territorio. Siamo stufi di essere accusati quotidianamente dai nostri cittadini e dal personale sanitario dei nostri Pta, perché non facciamo abbastanza per la sanità. Noi tre sindaci in questi anni abbiamo fatto richieste di potenziamento dei nostri presidi ma i risultati non ci sono stati, se non con piccoli paliativi che non migliorano i servizi ai cittadini. Attendiamo un incontro da parte della Regione e della Asl per collaborare e risolvere i problemi e a migliorare la vita dei cittadini delle aree interne». 

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