La notizia, arrivata questa mattina, della scomparsa del professor Emiliano Giancristofaro, non ha chiaramente lasciato indifferente Lanciano che sotto vari aspetti e ruoli, ha conosciuto ed apprezzato la passione, la competenza e lo straordinario amore che il professore provava per la città, la sua storia e le antiche tradizioni. Il sindaco Filippo Paolini lo ha ricordato con queste parole: «Piangiamo tutti la scomparsa del professor Emiliano Giancristofaro. Etnologo, saggista e studioso del folklore locale, che tanto ha donato culturalmente e umanamente al Comune di Lanciano. Aveva collaborato ai programmi Rai della terza rete e diretto il periodico culturale Rivista Abruzzese e – continua il primo cittadino – tra i suoi riconoscimenti, ci fu quello arrivato nel 2005, assieme a Marchionne (Fiat) e Rossi (Sixty), con la Camera di Commercio di Chieti che premiò la sua attività di studioso con la targa alla “Fedeltà al Lavoro e al Progresso”. Le più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia da parte mia personale e da parte di tutta l’Amministrazione Comunale della Città di Lanciano».
Anche l’ex primo cittadino frentano, Mario Pupillo, ha speso parole di commiato in ricordo di Giancristofaro: «Oggi salutiamo un gigante della cultura abruzzese e frentana che ho conosciuto da ragazzo per interposta persona. Mio cugino Sergio era un suo allievo, frequentava il liceo scientifico a Lanciano e mi raccontava delle lezioni di filosofia e di vita che il prof proponeva ai suoi allievi, compresi i severi rimproveri che riservava ai più svogliati. Negli anni – prosegue il dottore – ho avuto modo di diventarne amico e suo medico specialista. Mi chiamava Archiatra e mi faceva parlare poco per evitare le mie considerazioni sanitarie. Ma era un tacito accordo che si era stabilito e di cui approfittavo per chiedergli dei suoi studi, delle ricerche delle produzioni, di giudizi su politici e partiti che custodisco come segreto professionale. Per un certo periodo siamo stati condomini e ogni tanto lo disturbavo per quanto mi poteva essere utile o semplicemente per ascoltarne i giudizi, le polemiche, gli impegni politici affrontati con le sue liste indipendenti, antesignane delle odierne “civiche” .
Tanti anni fa – continua Pupillo – il prof dormì a casa del suo allievo, mio cugino di Pratola Peligna, in una delle sue escursioni per le ricerche antropologiche nel territorio aquilano: un ricordo bellissimo che suggellava la sua amicizia e il legame con i suoi allievi. All’inizio del 2000, nelle mie attività teatrali, decisi di allestire uno spettacolo sull’emigrazione con gli Amici della Ribalta, chiedendogli se potevo attingere al suo bellissimo lavoro “Cara Moglia – lettere a casa di emigranti abruzzesi”. Mi diede subito il via libera e presi a piene mani le lettere degli emigranti, da lui recuperate, per farne un lavoro compiuto. Qualche giorno fa – sottolinea Pupillo – abbiamo avuto la comunicazione di essere stati selezionati dalla FITA (Federazione italiana teatro amatoriale) per il festival nazionale delle Regioni che si svolgerà a Spoleto a fine luglio ed è stata una bellissima notizia che non abbiamo fatto in tempo a comunicare al prof. Un riconoscimento che ci commuove ancora di più in questo momento così doloroso. Dedicheremo – conclude l’ex sindaco – lo spettacolo ad Emiliano, il prof. Giancristofaro, un gigante. E come tutti i giganti anche lui lascia le sue enormi e generose tracce della sua preziosa attività culturale, politica, civica che ancora oggi determinano la nostra vita quotidiana: un grandissimo abbraccio alla carissima moglie Lucia, ai carissimi figli Enrico e Lia. Grazie Emiliano, grazie prof. Lanciano, l’Abruzzo, tutti noi ti siamo debitori della sconfinata generosità con cui hai contribuito a edificare la nostra comunità».
Non manca il mondo della cultura che lo ricorda come una delle personalità di spicco del nostro territorio.
«Negli anni di lavoro per la Rivista Abruzzese ci aveva fatto conoscere le vite ed i profili di tantissimi studiosi ed umanisti: – ricorda il prof Gianni Orecchioni, storico e neo presidente della casa editrice Carabba – aveva delle grandi competenze, come nessun altro, ed a lui mi lega anche un ricordo particolare essendo lui stato il mio docente al liceo scientifico “Galilei”, per cui quella con Emiliano è una frequentazione stretta che mi porto dietro da tanti anni. È una grave perdita per il nostro territorio, per la casa editrice e per tutta la cultura regionale».
Mario Giancristofaro, giornalista de “Il Messaggero”, che oggi festeggia i suoi 50 anni di carriera, lo ricorda proprio dagli inizi. «Ho tanti ricordi che mi legano ad Emiliano, con lui ho iniziato a fare il giornalista: ne ricordo la serietà ed integrità morale e professionale. – dice a Chiaro Quotidiano – Negli anni si è battuto sempre per il bene pubblico e per la difesa del territorio, in particolare per la battaglia relativa ai vincoli dei terreni agricoli che sorgono vicino all’abbazia di San Giovanni in Venere. A Lanciano lottò in difesa dei villini del primo novecento che sorgono su viale Cappuccini. Senza dimenticare l’impegno contro la Sangro Chimica. A livello culturale si dedicò con amore all’Antropologia, raccogliendo sul campo le storie e le antiche tradizioni folkloristiche, ed all’impegno con la Deputazione di Storia Patria. Fu due volte amministratore comunale con le liste civiche ai tempi del sindaco Fosco: un simbolo della città a cui molto ha dato anche difendendo il marchio ed il patrimonio culturale dell’editrice Carabba».
Da Fossacesia arriva anche il messaggio del sindaco Enrico Di Giuseppantonio. «Mi addolora la scomparsa di Emiliano Giancristofaro, per noi tutti un esempio nelle battaglie in difesa del patrimonio artistico e ambientale dell’Abruzzo. Un uomo di un’intelligenza unica, appassionato studioso, scrittore e una tra le migliori penne giornalistiche della nostra regione. A lui – sottolinea Di Giuseppantonio – mi legano tantissimi ricordi, soprattutto legati ai confronti che ho avuto come sindaco e presidente della Provincia di Chieti per la tutela e la difesa delle nostre testimonianze artistiche e naturali, tanto di Fossacesia, che di altre località del chietino. Erano confronti nei quali rimanevi incantato dalla sua preparazione ma anche dalla sua passione, che ti contagiavano e al contempo dimostrava un grande amore per la sua terra – conclude Di Giuseppantonio -. A nome personale, dell’Amministrazione Comunale e dell’intera comunità che rappresento, trasmetto le più sentite condoglianze alla famiglia, alla moglie Lucia e ai figli Lia ed Enrico».