«La Asl 2 indice un concorso per individuare il direttore di una struttura estremamente delicata, quella della Geriatria del San Pio di Vasto con un incarico quinquennale, la rosa finale è composta da tre persone, ma anziché scegliere il candidato che ha il punteggio più alto, il direttore generale sceglie il terzo classificato: è accaduto di nuovo, succederà ancora, finché questo manager farà politica anziché amministrare la difficile situazione della sua Asl e la Regione glielo consentirà». Ad annunciare battaglia è Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, che parla di «ennesimo provvedimento imbarazzante firmato da Schael». Si riferisce alla nomina della nuova direttrice del reparto geriatrico, Maria De Laurentiis [LEGGI].
«Dalla selezione resta incredibilmente esclusa – fa notare Paolucci – la dottoressa Claudia Sacchet, che per anni è stata il cuore della struttura, alla quale va piena solidarietà e che grazie a titoli e storia ha infatti avuto il punteggio più alto: la sua esperienza e la sua professionalità hanno convinto la commissione giudicatrice ma non il direttore generale, che ha invece rovesciato i risultati e dato l’incarico alla candidata con il punteggio più basso. Quali meriti o strategie hanno causato questo disallineamento fra commissione esaminatrice e Direzione generale? Sarebbe interessante capire perché, al posto di occuparsi dei grandi problemi che ha la sua Asl e che la sua gestione ha generato in due anni, questo direttore generale – attacca l’esponente del Pd – sia più concentrato a provocare scontento, dissapori e divisioni e se questa linea rispecchia anche la Regione. Per questo ho chiesto l’accesso agli atti e anche tutti gli atti endoprocedimentali, con particolare riferimento alle valutazioni concorsuali e i provvedimenti inerenti i procedimenti richiamati, nonché le valutazioni tecniche della commissione di valutazione e i provvedimenti adottati dal direttore. Il tutto per capire se le argomentazioni che hanno portato a tale epilogo siano coerenti con quanto richiesto dal bando pubblicato o, piuttosto, non siano incredibilmente sopraggiunte dopo, com’è accaduto più volte. Ci chiediamo perché, lo chiediamo alla Asl e alla Regione, con la speranza che si rendano conto che questa visione ha portato a un declino progressivo delle strutture e alla perdita di prestazioni. Danni che in una gestione normale si tradurrebbero nelle dimissioni di chi li ha generati: il count-down per la conclusione di questo disastroso mandato di Schael è cominciato, come per la politica che lo ha così fortemente voluto».