Quattro ore al pronto soccorso con la testa rotta, l’attesa di una bimba di tre anni

«È allucinante che si lasci una bimba di tre anni con la testa ferita per oltre quattro ore nella sala d’attesa del pronto soccorso senza fare nulla». A parlare è mamma Chiara (il nome è di fantasia per tutelare la sua privacy, ndr), dopo un pomeriggio horror trascorso all’ospedale “Renzetti” di Lanciano dopo la brutta caduta al parco di sua figlia.

«Non mi ascolta mai, ed è voluta salire a giocare sul muretto del parco. Dopo qualche minuto l’ho ritrovata a terra con una maschera di sangue», racconta Chiara che in men che non si dica si è precipitata in ospedale e lì è iniziato il calvario. «Siamo rimaste bloccate al triage senza che nessuno ci dicesse nulla, più o meno dalle 17 fino a oltre le 21. Non una medicazione, – racconta Chiara – una visita, un controllo. Niente di niente. Ho dovuto anche discutere per far mangiare mia figlia ben oltre l’ora di cena, quando di solito, a quell’ora, è già a dormire. Non mangiava dalle quattro di pomeriggio, cos’altro avrei dovuto fare?». 

Insomma, un’esperienza negativa proprio nel momento in cui una mamma avrebbe invece bisogno di certezze e soprattutto, la bambina di cure e attenzioni. «Capisco che ci siano i casi più gravi, – dice la mamma – ma non dimentichiamo che stiamo parlando di una bambina di tre anni».

Unica nota positiva «l’umanità di due dottori meravigliosi che hanno capito perfettamente la situazione e finalmente, in tarda serata, ci hanno trattato come a casa. – dice ancora Chiara – Ma alla fine sono andata via, firmando sotto la mia responsabilità, con una diagnosi di trauma cranico arrivata dopo delle 22, insieme alla medicazione. Insomma, abbiamo perso cinque ore inutilmente. Per fortuna mia figlia sta bene, ma comunque non credo sia questa la sanità che vogliamo».

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